A livello globale si stima che gli over65 raggiungeranno la soglia del 16% della popolazione nel 2050 e del 24% nel 2100.
In Europa gli over85 toccheranno i 26 milioni mentre a traguardare le 100 candeline saranno oltre mezzo milione di cittadini. Già oggi, nei 27 Paesi OCSE, il 16% degli over65 vive con gravi disabilità; il 33% con disabilità lievi.
Lo scenario italiano: invecchiamento e fattori di rischio
Nel nostro Paese gli ultrasessantacinquenni rappresentano quasi un quarto della popolazione totale (24%) e si stima un ulteriore aumento di 10 punti percentuali entro il 2050.
Stando ai più recenti dati della sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS, emerge che in Italia il 28% della popolazione è sedentario, un 10,4% con obesità e un 43% in eccesso ponderale.
Tutte condizioni, quelle sopra citate, che favoriscono l’insorgenza di malattie croniche non trasmissibili, evidenziando la necessità di puntare maggiormente sulla prevenzione attraverso una sana alimentazione e corretti stili di vita.
Ridurre il carico di malattia e di disabilità è difatti centrale per invecchiare in salute. L’innovazione, in questa sfida rappresenta un altro tassello strategico.
Questi temi sono stati al centro della seconda riunione tecnica del G7 Salute ospitata a Genova nelle giornate dell’11 e 12 luglio scorsi.
Invecchiamento attivo e in salute tra le priorità della presidenza italiana del G7 Salute
I lavori sono stati aperti dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha sottolineato come «l’invecchiamento attivo attraverso la prevenzione lungo tutto il corso della vita è una delle tre priorità della presidenza italiana del G7 Salute che si svolgerà ad Ancona il prossimo ottobre. Gli scenari demografici confermano una progressiva tendenza all’aumento dell’aspettativa di vita: questa longevità però deve essere accompagnata da politiche volte a garantire più salute. La prevenzione rappresenta una via obbligata per tutti i sistemi sanitari, anche in ottica di una maggiore sostenibilità. Per questo vogliamo aumentare la quota di Fondo sanitario nazionale destinata alla prevenzione che oggi è al 5% e orientare il nostro servizio sanitario verso un cambio di paradigma che accanto alla cura veda sempre più protagonista la prevenzione».
Gli altri temi al centro dell’evento
L’evento, cui ha collaborato anche l’Istituto italiano di tecnologia di Genova ha rappresentato l’occasione per presentare per la prima volta il prototipo di piede artificiale unico al mondo.
Tra i temi trattati nel corso dei panel scientifici, opportunità e prospettive di investimenti in prevenzione; in particolare è stata dedicata ampia attenzione alle potenzialità dell’innovazione biomedica e delle applicazioni dell’intelligenza artificiale e della robotica per assistenza e prevenzione.