Nuove abitudini dei consumatori, più attenzione alla salute e alla prevenzione, multicanalità quale “motore” sempre più presente nella ricerca di informazioni e nell’ambito degli acquisti degli italiani, complessità di dinamiche di canale in continuo aumento, nuovi format e modelli di vendita, crescita dell’e-commerce del 20%, maggiore centralità della farmacia, aumento dei prodotti in distribuzione convenzionata e di servizi di prevenzione e diagnostica.
Uno scenario che sta disegnando nuove opportunità, ma anche nuove necessità per la farmacia: fra i principali rendere il proprio portfolio più ampio, visibile e attrattivo, potenziare l’efficacia del modello Go-To-Market, sfruttare l’omnicanalità per ingaggiare gli stakeholders, creare attraverso strumenti e canali digitali una comunicazione più vicina al consumatore, utilizzare soluzioni di Gen-IA (Intelligenza Artificiale generativa) per velocizzare e capillarizzare l’informazione, promuovere il cambiamento favorendo l’innovazione.
Questo è il futuro della farmacia, questo è “Shaping the future” l’evento annuale di IQVIA, dedicato al trade della farmacia e dei farmacisti. Moderatore della giornata, Paolo Sciacca Business Development Director dell’area Healthcare di Tecniche Nuove. L’evento si è tenuto a Milano (23 Maggio 2023, Museo della Scienza e della Tecnica). Questa è la sfida al cambiamento.
Shaping the future
Guardare al domani della farmacia: un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile. La capacità, in momenti di grande fluidità del mercato, di sapere trasformare (anche) un rischio in opportunità diventano leva di cambiamento per aziende, stakeholder, attori della farmacia.
«Quello che si prepara – spiega Antonella Levante, Senior Vice President & General Manager, IQVIA Italy & Greece – è uno scenario di grande determinazione nel trovare la strada giusta per ottimizzare le scelte di investimento. Non ci si può più permettere la muscolarità del multitasking, dedicandosi cioè a più fronti per garantirsi comunque un ritorno; occorre oggi capire dove e come poter fare la differenza, qual è il modello e la combinazione di canali migliori e che più rispondono ai bisogni dei vari interlocutori, dal farmacista ospedaliero al farmacista retail agli interlocutori istituzionali, sempre più e sempre meglio profilabili.
Occorre rispondere a un messaggio “di valore”, anche in ottemperanza ai risultati raggiunti dall’industria-impresa farmacia: il 12% del PIL (Prodotto Interno Lordo) è prodotto dalle aziende farmaceutiche con previsioni in crescita al 15% in un assetto demografico che prevede al 2050 una popolazione in larga misura over 65. La domanda di trasformazione è dunque prioritaria e impellente, la cui “riposta” e pianificazione va iniziata oggi, facendo sistema. Avvicinando cioè care-giver e pazienti, soluzioni e terapie, dalla logistica al consuelling, in cui il ruolo della farmacia dei servizi sarà sempre più preponderante e strategico».
La sostenibilità costituisce una ulteriore variabile che non può essere trascurata: la farmacia dei servizi in questo contesto può muovere ed essere driver di un cambiamento attivo.
Invecchiamento, cronicità, sostenibilità
Un terzo della popolazione è attualmente o prossima ad essere over 65, età in cui la cronicità è un denominatore comune.
«Il concetto di cronicità – aggiunge Luca Pinto, Senior Principal RWS, Cluster Leader Patients & Healthcare Solution, IQVIA – è sensibilmente cambiato, prima era rappresentato da malattie quali il diabete o la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), oggi questo paniere si allarga e nuove patologie, compresa la cronicità oncologica, in particolare mieloma multiplo e tumore del seno, diventano fonti di accesso alla farmacia retail, spostando l’attenzione sulla sostenibilità.
Tutti aspetti che correlano a un cambiamento: del contesto regolatorio con maggiore attenzione ad esempio all’HTA (Health Technology Assessment) o la riforma di AIFA, di semplificazione e digitalizzazione della sanità, di gestione delle acuzie e non ultimo di gestione delle cronicità».
Potenzialmente il sistema dovrebbe essere pronto, ma resta una criticità: la (non) fiducia nel SSN (Sistema Sanitario Nazionale) dei cittadini. Circa 6 italiani su 10 temono non possa garantire qualità e accesso equo alle cure per tutti i cittadini, la testimonianza è un aumento delle forme assicurative private passate al 14% rispetto al 10% di alcuni anni fa.
Cresce, quindi, anche la sensibilità nel dover (auto)coprire le spese sanitarie e/o di doversi avvalere di supporti. Ad oggi sono 8 milioni gli italiani over 75, di cui 1/3 affiancati da un care-giver che diventa il vero interlocutore.
«Una figura importante che potrebbe avere un ruolo chiave anche nel contesto di gestione delle cronicità. Un solo dato, il 70% degli italiani convive con una patologia cronica: metabolica, cardiovascolare, osteo-articolare, reumatologica, respiratoria o anche oncologica, A fianco di queste – prosegue Isabella Cecchini, Direttrice Dipartimento Ricerche di Mercato, IQVIA – si registra un aumento dei disturbi mentali, problematiche prevalentemente legate a sonno, ansia, depressione, stress.
Un tema importante verso cui si sta muovendo anche la farmacia allestendo all’interno dei presidi, servizi di supporto. Inoltre la farmacia offre il valore aggiunto, tramite gli accessi e le prescrizioni, di potere seguire longitudinalmente il mercato specificatamente degli antidepressivi, cresciuto negli anni: oggi sono 4,5 milioni le presone trattate con una maggiore penetrazione di genere, nelle donne, evidenziando a volte una non appropriatezza terapeutica.
Cresce l’attenzione alla salute e alla prevenzione ma non l’engagement del paziente in parallelo: solo metà della popolazione è in grado di “prendersi cura” della propria condizione, sapendo cosa fare correttamente, disponendo delle giuste competenze, risorse e informazioni. Occorre dunque differenziare l’offerta di mercato, cambiare l’approccio a seconda del target e della capacità della popolazione di investire sulla propria salute».
Si evidenzia che l’engagement più o meno elevato sia favorito dal medico e/o dalle figure sanitare: in questo, la farmacia potrebbe contribuire sensibilmente.
Il cambiamento
Aziende e istituzioni si stanno preparando a gestire il cambiamento con proposte concrete: programmi e azioni di transizione verso la digitalizzazione, un facilitatore per l’industria ma anche all’interno della farmacia, ad esempio con la promozione delle Digital Therapeutics, lo sfruttamento l’Intelligenza Artificiale, tramite strumenti specifici come il Symptom Checker, testato su un campione pilota di farmacie, può aiutare il farmaci sulla base della definizione, intensità del sintomo riferiti a oltre 600 malattie e 4 mila sintomi, a dare una second opinion al paziente e un consiglio terapeutico mirato, lo sviluppo di nuovi servizi dentro la farmacia.
«La legge sulla farmacia dei servizi – conclude Annarosa Racca, Presidente Federfarma Lombardia – ha cambiato la storia e il percorso della farmacia. Il punto di forza è stata ed è la capacità della farmacia di innovarsi ogni giorno, sapendosi confrontare con le aziende, facendo sinergia con la distribuzione, collaborazione con le farmacie private e non. Ma guardiamo ancora avanti: la Conferenza Stato Regioni che si è tenuta ieri a Roma, dovrebbe avere stanziato le quote caputali del PNRR (Piano nazionale Ripresa e Resilienza) tra le varie farmacie a livello regionale, da utilizzare entro il 2024.
Uno dei sogni futuri è quello che le farmacie possono diventare convenzionate con il SSN e con quello regionale. È un inizio a cui Regione Lombardia sta lavorando, insieme ad altre interessanti iniziative, come la promozione del Fascicolo Sanitario Elettronico, il passaporto sanitario degli Italiani, e una App “Farmacia Aperta” per favorire il reperimento dei presidi in servizio in prossimità della residenza dei cittadini».