Ogni anno a livello globale si contano circa 300mila decessi di donne che perdono la vita per la gravidanza o a causa del parto. Altresì, stando sempre ad accreditate stime, oltre 2 milioni di neonati muoiono nel corso del primo mese di vita, mentre altrettanti sono quelli che nascono morti.

Si tratta pertanto di una morte prevenibile ogni 7 secondi, dal momento che la maggioranza dei decessi si verifica in Paesi molto poveri o che stanno sperimentando situazioni di conflitto. Stando all’OMS, 4 Paesi su 5 non raggiungeranno gli obiettivi definiti dalle Nazioni Unite per il 2030 per migliorare le condizioni di salute e la sopravvivenza delle donne mentre circa 1 su 3 non sarà in grado di centrare il target per ridurre i decessi neonatali.

Il tema della giornata mondiale della salute 2025

Alla luce di questo scenario, l’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, si è concentrata su questa delicata e urgente questione per la Giornata Mondiale della Salute 2025 – il cui tema è ‘Healthy beginnings, hopeful futures’, ossia ‘inizio in salute, futuro pieno di speranza’ – che si celebra il prossimo 7 aprile, una ricorrenza importante per l’Organizzazione stessa che festeggia i 77 anni dalla propria fondazione.

La campagna e i suoi obiettivi

L’obiettivo della campagna 2025 – che si protrarrà fino al 2026 – è quello di favorire investimenti volti ad interventi ad alto impatto che possano migliorare complessivamente la qualità dell’assistenza anche attraverso servizi dedicati alla gravidanza e alla salute materno-infantile.

L’intento è anche quello di promuovere una maggiore consapevolezza e attenzione alla salute e al benessere delle donne, anche attraverso politiche che possano salvaguardarne i diritti: dal congedo di maternità all’accesso a servizi essenziali di pianificazione familiare.

«L’attenzione di questa campagna giunge in un momento cruciale e mira ad aiutare i paesi a recuperare i progressi perduti e a presentare nuove ricerche e prove che miglioreranno la salute delle donne e dei bambini a livello globale» ha dichiarato Anshu Banerjee, direttore della Salute materna, neonatale, infantile e adolescenziale e dell’invecchiamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

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