Una rivoluzione digitale da oltre un miliardo è in atto, grazie ai fondi del PNRR, per monitorare e migliorare la salute degli italiani, una rivoluzione che si sta attuando anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, per arrivare alla sua piena attuazione prevista per la fine del 2024 in tutte le regioni, la strada da percorrere è impegnativa.
In estrema sintesi è questo il messaggio che, da più e diverse voci, è stato lanciato a villa Erba a Cernobbio, sul lago di Como, il 20 giugno scorso, nella prima giornata di un convegno di due giorni dal titolo “L’Innovazione nel Sistema Sanitario Nazionale. Il Fascicolo Sanitario Elettronico per modernizzare la Sanità” che è stato patrocinato dal Ministero della Salute e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, e che ha visto tra i relatori i vertici della sanità pubblica italiana tra cui: il Ministero della Salute, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Sogei, Agenas, le Aziende sanitarie italiane, l’Istituto Superiore di Sanità, le società scientifiche nazionali, gli organismi rappresentativi dei medici e dei farmacisti.
FSE
Il Fascicolo sanitario elettronico è stato l’assoluto protagonista, anche se nel presentarlo, alcune voci non hanno mancato di evidenziare la necessità di “avere più coraggio nella sua attuazione” come ha fatto Giovanni Petrosillo, presidente Federfarma Bergamo.
Detto questo, nei quattro workshop che hanno composto la doppietta di appuntamenti lariani, sono state evidenziate anche alcune necessità imprescindibili per l’attuazione e l’utilizzo del FSE: come l’accessibilità a esso anche da parte di chi non ha familiarità con la tecnologia, la formazione di chi deve consultare il FSE a vantaggio dei cittadini, come personale sanitario e farmacisti, ma anche la definizione dell’accesso ai dati e del loro inserimento, tenendo conto dei vincoli dettati dalla privacy e ritenuti da molti troppo vincolanti.
La domanda alla quale è stata data risposta a Cernobbio era quella che chiedeva chiarimenti sui contenuti del FSE e sulle novità che, rispetto a quello che già oggi si utilizza in Lombardia, il nuovo FSE avrà.
La caratteristica principale dello strumento – l’ha rimarcato il ministro della Salute Orazio Schillaci, collegato in video da remoto, ma gli hanno fatto eco l’assessore regionale lombardo al Welfare Guido Bertolaso, il sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti e Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia – è la possibilità di inserire in esso molti dati riguardanti la salute dei cittadini, anche quelli che ora non ci sono e che racconteranno con precisione la sua storia clinica, così che gli operatori sanitari e i farmacisti possano seguire in modo più accurato possibile l’evoluzione delle patologie e verificare la somministrazione di cure e farmaci, ma anche intervenire tempestivamente, e al meglio, in caso di emergenza.
I numeri dell’FSE
E qui arriva l’aiuto dell’intelligenza artificiale, grazie alla quale nel FSE 2.0 ci sarà un alert sullo stato di salute del cittadino, generato in automatico grazie all’elaborazione dei dati clinici disponibili. Qualche numero può servire per comprendere meglio cosa significhi questa rivoluzione regalata dalla tecnologia avanzata: il percorso di realizzazione del FSE 2.0 metterà a sistema i dati sanitari di oltre 60 milioni di italiani e può contare su un finanziamento di 1,3 miliardi di euro, di cui 300 milioni sono dedicati al potenziamento infrastrutturale digitale delle regioni. Al progetto FSE e telemedicina è, inoltre, dedicato circa il 40% del fondo destinato alla Missione 6 Salute del PNRR.
Nel FSE 2.0 si potranno, entro il dicembre 2024 e in tutte le regioni italiane, consultare referti, fare prenotazioni e a questo proposito l’assessore regionale Bertolaso ha annunciato che presto non se ne potranno fare più tante in diversi ospedali, ma il cittadino verrà indirizzato a una sola struttura, questo, ha detto a Cernobbio «per evitare il fenomeno dei tanti appuntamenti che il paziente prenota, a causa delle lunghe liste d’attesa, e poi dimentica di disdire, andando a ingrossare ancora le stesse liste d’attesa». Nel FSE finiranno anche scelta e revoca medico, pagamento dei ticket.