Con la riforma del SSN in chiave territoriale e il progressivo ampliamento della tipologia di prestazioni offerte al suo interno, la farmacia dei servizi si sta progressivamente affermando quale primo presidio sanitario di prossimità.

In questo contesto, la telemedicina ha acquisito crescente centralità e la partnership siglata a luglio tra MedEA e Federfarma ha rappresentato un importante passo avanti in tal senso. L’accordo, che ha come oggetto l’offerta dei servizi di cardiologia e spirometria in farmacia, facilita l’adesione dei presidi alla sperimentazione di questi importantissimi esami, garantendo, al contempo, refertazioni rapide e di qualità.

MedEA, azienda specializzata del settore

MedEA è, del resto, tra le aziende leader nel settore della telemedicina, partner di oltre 2.800 hub sanitari a livello nazionale. Attraverso la Clinica Digitale Polispecialistica, un articolato ecosistema di servizi in telemedicina, offre prestazioni di diagnostica e di consulenza medica in oltre 10 branche specialistiche e può consentire alle farmacie di diventare dei veri e propri hub sanitari avanzati per la presa in carico del paziente.

L’accordo con Federfarma

Grazie all’accordo con Federfarma, MedEA garantisce a tutte le farmacie aderenti a Federfarma condizioni vantaggiose per l’implementazione dei servizi di cardiologia e spirometria in telemedicina.

Il gruppo MedEA, autorizzato e accreditato presso il SSN, nell’ultimo anno ha ottenuto le più importanti certificazioni di sistema relative alla qualità (ISO 9001), alla corretta gestione dei dispositivi medici (ISO 13485) e delle informazioni (ISO 27001).

I numeri della telecardiologia di MedEA

Un’ulteriore conferma della qualità dei servizi offerti da MedEA è rappresentata dai dati: nel corso del 2023 la società ha processato oltre 200mila prestazioni sanitarie, fornendo supporto a migliaia di pazienti nella gestione del loro percorso di salute.

Più nello specifico, nell’ambito della telecardiologia, grazie ai controlli effettuati, ha indirizzato oltre 13 mila pazienti con problemi cardiovascolari ai servizi di emergenza-urgenza e ulteriori 14 mila a effettuare esami più approfonditi in presenza di anomalie.

Degli elettrocardiogrammi eseguiti per controlli di routine, prevenzione, attività sportiva o fattori di rischio per patologie cardiache, il 9,4% ha evidenziato anomalie del tracciato che hanno richiesto un confronto con il medico di medicina generale o ulteriori valutazioni e approfondimenti diagnostici. Dei monitoraggi Holter ECG effettuati, l’8,7% dei pazienti, in presenza di aritmie gravi, come, ad esempio, in caso di fibrillazione atriale, di aritmie ventricolari e blocchi atrioventricolari avanzati, sono stati invitati a contattare il medico curante o il cardiologo di riferimento.

Il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa nelle 24 ore, invece, ha generato 16.843 esami analizzati seguendo le linee guida della European Society of Hypertension (ESH), che ne definisce gli standard rispetto sia alla metodica d’uso dello strumento che alla metodologia di interpretazione dei dati. Nel 47,8% dei pazienti sono stati identificati valori pressori sistolici o diastolici anormali nelle 24 ore; di questi, il 33,6% ha mostrato un calo pressorio notturno ridotto o del tutto assente (profilo non dipper) e il 13,4% un incremento notturno del carico pressorio (reverse dipper), con conseguente invito a sottoporsi a un ulteriore esame diagnostico di approfondimento, come la polisonnografia cardio-respiratoria.