Nella dura lotta al tabagismo, i farmacisti sono più stimolati che mai a reclamare uno spazio di azione, che valorizzi alcuni asset tipici della professione: la forte capillarità territoriale, l’accessibilità da parte del pubblico, la capacità di creare un rapporto di fiducia che si conserva nel tempo.

Dopotutto, come rimarcato anche nell’ambito del convegno “Il Farmacista nella lotta al tabagismo: prevenzione, supporto e progetti educativi” – in programma a FarmacistaPiù2025/XII Congresso dei Farmacisti italiani – ancora oggi il fumo costituisce una delle principali minacce alla salute pubblica, causando a livello globale oltre 8 milioni di morti l’anno (1,3 milioni sono non fumatori esposti al fumo passivo).

Ecco, quindi, la volontà di far di più, partendo dalla consapevolezza che non basta più vendere un prodotto che disincentivi o mitighi il bisogno, ma è necessario più olisticamente aiutare il fumatore a smettere, accompagnandolo in un percorso più ampio.

Tra le sfide più interessanti, l’azione nei confronti del target più giovane che, se da un lato ha abbondonato le tradizionali “bionde”, dall’altro ha finito per abbracciare le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. A trainare la trasformazione non tanto dell’abitudine di fumare, ma della modalità di fruizione, una minor percezione del pericolo per la salute che però ancora non convince del tutto univocamente la comunità scientifica.

Ed è proprio verso i giovani che puntano alcune iniziative, come Agifar for School, il progetto educativo rivolto agli studenti delle scuole medie e superiori, ideato per promuovere la salute e la consapevolezza attraverso corsi di educazione sanitaria con un particolare focus alla lotta contro le dipendenze, fumo compreso (lanciato dall’associazione dei giovani farmacisti di Palermo, ndr).

Come annunciato all’evento bolognese da Paolo Levantino, farmacista clinico e giornalista scientifico, segretario nazionale Fenagifar, tra i prossimi impegni della Federazione nazionale Associazione Giovani Farmacisti c’è proprio quello di “promuovere il progetto di educazione alle scuole a livello nazionale, quindi, andremo a coinvolgere sempre più istituti scolastici e associazioni locali del territorio”.

Inoltre, ha continuato Levantino: “Abbiamo intenzione di realizzare un progetto all’interno del setting della farmacia di comunità utilizzando gli strumenti che abbiamo visto e poi la spirometria (esame che valuta la capacità polmonare misurando il volume e il flusso d’aria per valutare la funzionalità polmonare, ndr) in modo da mostrare al paziente anche un dato concreto, come migliorano i flussi respiratori nel tempo riducendo il numero di sigarette. Sono progetti che partiranno nella stagione autunnale”.

La call to action parte dalla certezza di avere a disposizione un trittico niente male su cui lavorare, basato su strumenti, evidenze e fiducia dei cittadini.

I professionisti possono contare su Toolkit FIP a supporto negli interventi brevi per la cessazione del fumo, sull’approccio evidence based e su modelli tarati su bisogni diversi, delle 5A (ask, advice, assess, assist, arrange) per chi è pronto a smettere alle 5R per chi è ancora indeciso (relevance, risk, rewards, roadblocks, repetition).

Da un lato, la porta sempre aperta al pubblico conferma alla farmacia, anche nella lotta al tabagismo, il suo ruolo di casa della salute del cittadino; dall’altro merita attenzione anche il suo carattere mobile, ovvero la possibilità di uscire dalle proprie mura e di andare incontro a chi ha bisogno, facendo formazione mirata alla crescita della consapevolezza e all’impatto sulle intenzioni.

Quando si tratta di fumo, niente è semplice ma è pur vero che, come ribadito nei diversi interventi, anche il seme della consapevolezza può giocare un ruolo decisivo. Anche un intervento di pochi secondi può fare la differenza per una vita senza fumo, hanno ribadito i partecipanti alla sessione.

La chiamata all’azione è stata lanciata e la speranza è che possa davvero fare a differenza a fronte dell’ingente costo sociale e sanitario per la collettività determinato dal fumo che in Italia, secondo i dati divulgati al convegno, è pari a oltre 26 miliardi di euro ogni anno.

Al dibattito sul ruolo del farmacista nella lotta al tabagismo hanno preso parte, con Levantino, anche Vladimiro Grieco, Presidente Fenagifar; Stefania Agrimi, Specializzata in Farmacia Oncologica e Responsabile Formazione Federale; Gian Maria Rossi, Professore di Farmacia presso l’Università di Bologna e Consigliere Fenagifar, nell’evento moderato da Linda Pasini, Consigliere Fenagifar.

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