
La concorrenza tra le farmacie sembra essere ancora molto contenuta. A dirlo sono i risultati di un lavoro recentemente pubblicato da tre economisti italiani sulla rivista The Economist. I nomi dei firmatari dello studio sono quelli di Giacomo Calzolari, Andrea Ichino, Francesco Manaresi e Viki Nellas, economisti il primo presso lo European University Institute di Fiesole, il secondo all’Università di Bologna e il terzo presso la Banca Centrale Italiana.
Anziani, prodotti parafarmaceutici e piccoli centri sotto la lente
A essere particolarmente colpiti da questa assenza di concorrenza sono i piccoli centri del nostro paese. Tra le tipologie di persone che maggiormente subiscono questa mancanza appaiono quelle più deboli, ossia anziani o neogenitori, che non possono spostarsi con grande facilità e quindi si riforniscono dalla farmacia più vicina senza poter fare confronti sui prezzi.
E per quanto riguarda la tipologia di prodotti, certamente quelli parafarmaceutici sono i più colpiti: creme, pannolini e latte in polvere.
Questo dato non si sposerebbe bene con quanto voluto dal DDL Concorrenza (Ddl n. 2085 – B) del 2017, che puntava proprio a offrire all’utenza un servizio a suo favore (dal punto di vista economico). Avevamo già trattato il tema sottolineando il punto di vista delle Associazioni di settore (qui), delle catene e dei distributori (qui).