Sexting e revenge porn sono due neologismi nati dal mondo digitale: il primo indica l’invio o lo scambio di foto o video a contenuto sessuale, l’altro la diffusione di contenuti sessualmente espliciti senza il consenso dell’interessato, per lo più a fini vendicativi.

L’argomento è stato trattato in un convegno della 26° edizione di Cosmofarma Exhibition, “Educazione all’affettività, consapevolezza al sexting e contrasto al revenge porn”, in cui, oltre a caratterizzare il contesto di sviluppo e le implicazioni di questi due fenomeni, sottovalutati nella società attuale, è stato illustrato un progetto nazionale che coinvolgerà il farmacista quale sentinella sul territorio.

Il sexting non si configura in atto illecito se avviene tra adulti consenzienti ma schiude uno scenario quanto mai vasto e articolato quando coinvolge bambini e ragazzi, vittime preferenziali di adescamento online e quanto mai esposti, in un periodo di crescita delicato come quello adolescenziale, alle ripercussioni psicologiche di una possibile diffusione incontrollata di proprie immagini private.

Il revenge porn, oltre a essere un reato, è un vero e proprio atto di violenza che colpisce una persona – il più delle volte di genere femminile – nella sua sfera affettiva, devastandone l’equilibrio psicofisico e la vita familiare, relazionale e professionale.

Risulta, quindi, evidente l’importanza di un approccio strutturato al sexting e al revenge porn, in grado di offrire alle vittime il supporto di cui hanno bisogno e di svolgere contemporaneamente un intervento di sensibilizzazione e prevenzione.

Di questi aspetti si sta occupando da tempo Mete (Multiculturalism, Earth, Territory, Education) Onlus, ideatrice del progetto “Interveniamo nella cura della società” e di un manifesto sociale: proprio in questa direzione, con il patrocinio di Federfarma, aveva promosso nella provincia di Palermo l’esposizione nelle farmacie di una locandina sul sexting e revenge porn, suscitando elevato interesse nei genitori: decine di adolescenti hanno così potuto accedere al supporto psicologico di cui era emersa la necessità.

«A fronte di questo riscontro positivo abbiamo accolto con grande entusiasmo la prospettiva di estendere questo progetto a livello nazionale, confermando quanto sia fondamentale il ruolo del farmacista in una realtà dove non è più soltanto dispensatore di farmaci e servizi, ma diventa anche un punto di riferimento chiaro sul territorio per i cittadini» ha affermato Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma.