L’ultima edizione dell’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato i dati del 2023 relativi alla spesa destinata a strumenti e servizi digitali in tutti i livelli della sanità (Regioni, ospedali, territorio).

L’analisi si sofferma anche sull’uso delle nuove tecnologie da parte di professionisti e pazienti e sul loro approccio verso l’innovazione. Lo scorso anno la spesa complessiva per la sanità digitale ha raggiunto 2,2 miliardi di euro, segnando una crescita del 22% rispetto al 2022 e raggiungendo una quota pari all’1,7% della spesa sanitaria pubblica (circa 37 euro per abitante). Nel dettaglio, 1,6 miliardi di euro sono stati destinati alle strutture sanitarie, 480 milioni alle Regioni, 78,5 milioni alle istituzioni centrali e 75 milioni ai Medici di Medicina Generale (MMG).

«Il nostro Paese – ha commentato Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio– è ormai entrato nel cuore dell’attuazione degli interventi previsti per la sanità digitale nel Pnrr. Il suo impatto deve però ancora manifestarsi appieno: se per alcune azioni, come quelle relative alla digitalizzazione delle strutture ospedaliere si è già avuta una forte accelerazione dei progetti, gran parte delle risorse deve ancora essere “messa a terra”».

Telemedicina in attesa delle piattaforme regionali

Le prestazioni di telemedicina sono ancora in fase di sviluppo, specialmente sul territorio, dove si attendono le nuove piattaforme regionali. Il 62% dei medici specialisti e il 46% dei medici di medicina generale ha dichiarato di aver effettuato televisite nel 2023, ma solo poche volte al mese e, non di rado, utilizzando piattaforme non dedicate all’uso sanitario e allo scambio di dati sensibili. Per quanto riguarda la farmacia, Marco Cossolo, presidente di Federfarma, ha ricordato che le farmacie sono espressamente citate in vari modelli organizzativi regionali e nel Pnrr.

L’Agenas ha fornito gli strumenti di telemedicina ai presidi rurali perché possano erogare tutte le prestazioni nei loro territori. Al momento la farmacia effettua servizi di telecardiologia e spirometria ed è in fase iniziale la sperimentazione della televisita.

Grande attesa per l’Fse

Secondo l’Osservarorio del PoliMi, il 2024 sarà l’anno “spartiacque” per il Fascicolo sanitario elettronico (Fse). Nel 2023 questo strumento è stato usato dal 35% dei medici specialisti, dal 48% dei medici di base e dal 41% dei cittadini. Secondo il 70% degli specialisti e il 65% degli MMG, il Fse riduce il tempo necessario per reperire le informazioni; semplifica la lettura dei documenti scambiati (rispettivamente 70% e 60%) e fornisce informazioni critiche per gestire i pazienti in situazione di emergenza (68% e 60%).