Per quanto rappresenti un tema di cui si discute ormai da molti anni nella convegnistica di settore, la telemedicina si è tradotta in pratica soltanto con l’avvento della pandemia Covid-19 che ha agito da forte acceleratore per l’adozione di soluzioni tecnologiche e digitali in ambito sanitario.
La diversità delle soluzioni adottate ha portato ad affidare ad AGENAS – Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, la messa a punto di una Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT).
L’avvio con alcune regioni pilota
Collaudata nei mesi scorsi, la Piattaforma Nazionale di Telemedicina partirà nei prossimi giorni con la collaborazione di alcune regioni pilota.
Questo ulteriore passaggio rappresenta un passo avanti verso la piena operatività dell’infrastruttura tecnologica che consentirà al sistema sanitario nazionale una presa in carico omogenea ed equa su tutto il territorio nazionale e che vede AGENAS coinvolta in qualità di soggetto attuatore di una delle componenti della Missione 6 salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (M6-C1 sub investimento 1.2.3. Telemedicina).
Obiettivi e prossimi step
L’obiettivo cui si sta puntando è quello di presentare la Piattaforma Nazionale di Telemedicina a tutti gli stakeholder interessati già il prossimo 1° ottobre 2024.
La piattaforma nazionale garantirà interoperabilità tanto con l’architettura applicativa del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, quanto con l’Ecosistema dei Sati Sanitari, con l’obiettivo di consentire una implementazione omogenea dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale facilitando la presa in carico, acuta e cronica, da parte delle cure territoriali, favorendo la deospedalizzazione e potenziando qualità e sicurezza delle cure di prossimità.
Altresì, tra gli outcome attesi, colmare il divario ancora esistente a livello territoriale tra le diverse aree dello Stivale e offrire maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative, codifiche e standard terminologici condivisi a livello nazionale; migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi sanitari dei pazienti su tutto il territorio nazionale; dotare i professionisti sanitari di nuovi strumenti validati al fine di operare efficacemente in ogni processo sia individuale sia multi-disciplinare; facilitare la programmazione, il governo e lo sviluppo della sanità digitale.