Si sta assestando l’impennata di richieste di alcool test nelle farmacie da inizio anno e nel ciclo distributivo l’approvvigionamento dei dispositivi sembra migliorare. Le richieste effettivamente diminuiscono, ma nel contempo quotidianamente al banco, le domande e i dubbi dei cittadini si estendono anche su altri fronti.
Infatti, chi si mette alla guida, è accompagnato da nuove preoccupazioni; oltre al pensiero della distanza da percorrere, le previsioni metereologiche stagionali, nebbia e gelo, si aggiunge ora anche l’etilometro delle pattuglie della Polizia stradale in servizio a ottemperare le disposizioni della Legge 25 novembre 2024, n. 177 – Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del Codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, entrato in vigore lo scorso 14 dicembre 2024.
Certamente la preoccupazione di qualche bevanda alcolica di troppo, più che in passato accompagna il timore reale di sanzioni elevate, piuttosto che la sospensione della patente, “strumento” di lavoro per diverse categorie di persone. Tra gli aggiornamenti rilevanti, spiccano le nuove disposizioni amministrative e sanzioni riguardanti la guida sotto l’effetto di bevande alcoliche, sostanze stupefacenti e psicotrope, con la differenza sostanziale rispetto al passato, che ora le Forze dell’Ordine dispongono di strumenti di controllo utilizzabili indipendentemente dallo stato di alterazione psico-fisica della persona alla guida.
I limiti di tasso alcolemico sono differenziati secondo criteri di fascia età, ambito lavorativo ed esperienza alla guida: per neopatentati (conseguimento patente da meno di 3 anni) e per i conducenti professionali il limite è fissato a 0,0 g/L, mentre per tutti gli altri conducenti è consentito un massimo di 0,5 g/L. Al banco della farmacia si assiste anche all’incremento di richieste per test per la ricerca e rilevazione di droghe e sostanze di abuso; ma non solo, alcune sostanze, lungi da essere assunte per cercare lo “sballo”, trovano necessaria indicazione nei protocolli di terapia del dolore, come analgesici, miorilassanti e sedativi.
Ancora una volta, il farmaco si ripresenta protagonista; lo è direttamente quando la singola sostanza o combinazione di più sostanze e/o loro metaboliti possono indurre sintomi capaci di alterare la capacità di attenzione durante le guida (es. sonnolenza/torpore, ipotensione, difficoltà a concentrarsi, movimenti rallentati o non coordinati, vertigini, nausea od al contrario eccitabilità). Potenzialmente responsabili di questi sintomi, le classi in causa possono essere gli antipsicotici, antidepressivi e ansiolitici, ipnoinduttori, antiepilettici, antikinetosici, miorilassanti, oppioidi, compresi alcuni sciroppi antitussigeni contenenti codeina, come pure alcuni rimedi da banco e con prescrizione per il raffreddore e le allergie che contengono un antistaminico associato a decongestionante e sedativo.
Da non trascurare anche i bloccanti α-1-adrenergici per il controllo dell’incontinenza urinaria o vescicale che secondariamente possono indurre ipotensione e astenia.
Aspetto da non trascurare è la contemporanea assunzione di farmaci per indurre il sonno e antistaminici per il controllo di sintomatologia allergica di diversa natura; anche in questo caso è bene confrontarsi con il proprio medico o farmacista di fiducia su tempi e modalità d’uso al fine di ottenere effetti terapeutici adeguati con minimizzazione degli eventuali effetti secondari, chiarendo poi quando potrebbe essere sicuro mettersi di nuovo alla guida.
Protagonista indiretto quando invece la sostanza o i suoi metaboliti, possono interferire ed alterare il metabolismo di altri farmaci, piuttosto che quello dell’alcool nell’organismo, influenzandone i meccanismi di assorbimento, distribuzione, metabolizzazione ed eliminazione. Gli antifungini azolici (es. ketoconazolo, fluconazolo) inibiscono gli enzimi del citocromo P450 coinvolti nel metabolismo epatico dell’alcool; esso viene metabolizzato più lentamente, prolungando la sua permanenza nel sangue ed amplificando effetti nell’organismo e potenzialmente i valori rilevabili dall’etilometro.
Seppur ormai poco prescritti, anche gli inibitori anti-H2 cimetidina e ranitidina interferiscono con il metabolismo dell’alcool rallentandone la conversione epatica con aumento modesto ma clinicamente significativo aumento dei livelli ematici di alcool. Da aprile 2020 EMA ha confermato ritiro da commercio di tutti i medicinali contenenti ranitidina nell’Unione Europea per la presenza, seppur in minime quantità, di N-nitrosodimetilammina (NDMA).
Tra gli antibiotici invece, il metronidazolo ha evidenziato in alcuni studi, la capacità di inibire parzialmente il metabolismo epatico dell’etanolo, contribuendo ad accumulo temporaneo.
Alcool etilico utilizzato come eccipiente per migliorare la solubilità dei principi attivi e con funzione di conservante nei medicinali è eventualità tutt’altro che rara: sciroppi antitussigeni, collutori (anche se residuo di alcool trascurabile sulle mucose o in saliva, test può risultare positivo) e spray orali (possibile residuo di alcool in cavità orale al momento del test), fitocomplessi in tintura idroalcolica, soluzioni orali da assumere in gocce.
Sebbene la quantità di alcool contenuta nei farmaci sia spesso ridotta, l’assunzione recente può contribuire a un valore tale da essere rilevato dall’etilometro, soprattutto in specifiche circostanze, quando ad esempio il soggetto che ha consumato una modesta quantità di alcool alimentare, assume uno sciroppo contenente alcool come eccipiente; in questo caso, si potrebbero raggiungere concentrazione critiche nel sangue e nell’alito, con rischio più significativo nei soggetti con peso corporeo ridotto e/o metabolismo epatico alterato.
Certamente il momento dell’assunzione rispetto all’esecuzione del test ne condiziona l’esito in modo sostanziale: più recente è l’utilizzo, maggiore sarà l’interferenza, fermo restando che l’effetto si riduce progressivamente con il tempo, in considerazione del fatto che il residuo di alcol etilico evapora o viene diluito dalla produzione naturale di saliva in caso di collutorio o spray orale.
Sia per i farmaci da banco, sia per quelli che richiedono prescrizione, è bene seguire sempre le indicazioni d’uso e leggere le avvertenze. In ogni caso, un’attenta revisione dello schema terapeutico per chi assume farmaci per la prima volta è indispensabile, ancor più quando è necessario mettersi alla guida e non certo solamente per l’aumento delle sanzioni previste dal nuovo Codice della strada.
Non è certo questa la sede per sviluppare discussione di merito, vero è che timori e preoccupazioni, da parte di pazienti (o loro associazioni) che fanno uso di cannabis medica o di altri sostanze (cerotti transdermici contenenti oppiacei per il controllo del dolore di grado elevato, ecc.), facilmente rilevabili al test, sono di assoluta attualità.
Inequivocabilmente, se il farmaco è protagonista non è da meno il professionista sanitario che ne è esperto e sentinella, ancora una volta il farmacista; lo è certamente per curriculum accademico, per esperienza, per vocazione e secondo Deontologia professionale. Nel nuovo anno, saluto gli affezionati colleghi lettori insieme al team della Redazione, invitandoli ad approfondire questa complessa tematica d’attualità nell’approfondimento di questo secondo numero di Tema Farmacia News. Buona lettura.
Fonti
ASAPS.it (Portale della Sicurezza Stradale) https://www.asaps.it/80925_codice_della_strada_fonti_mit__nessuna_punizione_per_chi_assume_farmaci_sballar.html
Gazzetta Ufficiale https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/11/29/24G00199/SG
Some medicines and driving don’t mix https://www.fda.gov/consumers/consumer-updates/some-medicines-and-driving-dont-mix