L’obesità rappresenta una minaccia globale difficile da arginare se è vero he entro il 2050 1 cittadino su 2 sarà in sovrappeso o obeso. Ma l’obesità non è soltanto una questione estetica, come ormai noto e ribadito in tutte le sedi, bensì una malattia cronica grave dai costi sanitari e sociali enormi, che porta con sé un numero elevatissimo di altre patologie – dal diabete tipo 2 a malattie cardiovascolari fino ad alcune forme neoplastiche.

L’evento promosso da Fenagifar

Di fronte a questa emergenza in inarrestabile ascesa, il 25 marzo scorso Fenagifar hanno promosso a Roma un convegno dal titolo “Obesità: una rete tra le professioni sanitarie per la salute del cittadino”, ospitato presso l’Auditorium Cosimo Piccinno del Ministero della Salute. Un incontro che ha inteso rafforzare la sinergia tra le diverse figure professionali con l’obiettivo di individuare strategie efficaci di prevenzione e gestione della patologia.

Per il futuro della sanità la parola chiave è la rete

I dati sono del resto impressionanti: in Italia, oltre il 40% degli adulti è in eccesso di peso, un problema questo che interessa una percentuale rilevante di bambini e adolescenti, frutto di stili di vita scorretti e di una sempre più diffusa sedentarietà amplificata dalle diseguaglianze socio-economiche.

obesità

In questa battaglia, i farmacisti intendono farsi parte attiva: ogni giorno del resto entrano nelle farmacie – capillarmente diffuse sul territorio nazionale – oltre 4 milioni di cittadini che il farmacista, con il suo occhio attento, può informare e indirizzare. Oltre ad una comunicazione quotidiana, il professionista della farmacia, attraverso attività di screening e monitoraggio può intervenire nell’intercettazione precoce del problema e nell’accrescere la consapevolezza dei cittadini verso la patologia.

Soltanto costruendounnetwork con MMG, specialisti, infermieri, psicologi sarà possibile raggiungere risultati migliori grazie ad un potenziamento dell’assistenza territoriale. Un parere quest’ultimo condiviso da Marco Cossolo, Presidente di Federfarma, Eugenio Leopardi, Presidente Utifar e Vladimiro Grieco, Presidente Fenagifar.

I progetti in corso

L’obesità – è stato ribadito – è una patologia cronica, recidivante e ingravescente frutto di un mix di fattori genetici, psicologici e ambientali. La multidisciplinarietà si configura in questa intricata patologia come un asset essenziale. Proprio per questo le farmacie, grazie alla loro presenza capillare e al rapporto di fiducia che lega i cittadini al farmacista, costituiscono un veicolo importante di educazione sanitaria.

Il progetto“Obesità. Non ignorariamola. Affrontiamola insieme”, promosso da Federfarma vede ad oggi il coinvolgimento di oltre 1.700 farmacie e più di 5mila sono i farmacisti che hanno partecipato ad un corso ECM per conoscerla più approfonditamente, per riuscire ad essere di maggiore supporto alle persone con obesità non consapevoli dei rischi cui vanno incontro.

obesità bambino

Sottoponendo il cittadino a un questionario, il farmacista può innanzitutto comprendere la consapevolezza dello stesso rispetto alla patologia e quindi procedere ad una valutazione del rischio partendo dall’indice di massa corporea, per poi indirizzare il soggetto dal MMG o dallo specialista.

ObeCare: un sostegno concreto per combattere l’obesità

Federica Faccitondo e Francesco Ferro Russo, rispettivamente Tesoriere e Vicepresidente Fenagifar, hanno presentato il progetto “ObeCare” finalizzato proprio ad accrescere la consapevolezza dei cittadini sul tema e la loro motivazione al cambiamento attraverso un ruolo attivo del farmacista e dei servizi disponibili in farmacia.

Si tratta di un progetto che vede la partecipazione di Federfarma, Utifar, SIO, Cittadinanzattiva e dell’Associazione Amici Obesi e che intende, attraverso una comunicazione multicanale, coinvolgere anche i giovani della GenZ attraverso campagne social per combattere lo stigma che ancora pesa sulle persone con obesità e avvicinare i giovani alla nuova offerta della farmacia. Una strategia questa che ha raggiunto ad oggi 787.413 utenti, contribuendo a rafforzare il ruolo della farmacia agli occhi dei più giovani.

Altresì, lo studio osservazionale condotto in farmacia – che ha coinvolto 450 presidi – ha reso disponibili 1.081 questionari, di cui 831 validi ai fini dell’analisi. È emersa una prevalenza di questionari provenienti da Puglia, Abruzzo e Lombardia, con una partecipazione più residuale delle altre regioni. La prevalenza dei rispondenti era di sesso femminile (60%), età media 48 anni. Complessivamente la coorte mostrava un buono stato di salute.

Obesità giovanile

È emerso peraltro che quanto più le persone seguivano corretti stili di vita, tanto più appartenevano al target normopeso, con un migliore stato di salute. A destare preoccupazione invece il fatto che la maggior parte dei soggetti in forte sovrappeso o con obesità tendeva a sottovalutare il problema, non riconoscendosi come soggetto a rischio.

È emersa altresì una maggiore consapevolezza dei rischi da parte delle donne, e, più in generale, una inversa correlazione tra età e livello di consapevolezza. Complessivamente, quanto più si hanno buone condizioni di salute tanto più risulta elevata la consapevolezza e la percezione del rischio; al contrario, i soggetti effettivamente più a rischio sono quelli che mostrano un più basso livello di conoscenza e consapevolezza della patologia e delle sue conseguenze.

L’intervento del farmacista e il counselling mirato

Al termine del questionario ai cittadini coinvolti è stato somministrato materiale informativo e un counselling mirato con il farmacista che si è dimostrato di grande utilità alla luce di una forte propensione al cambiamento dichiarata dalla maggior parte dei soggetti coinvolti, dimostrando la rilevanza del progetto e la crucialità di un network con altri professionisti sanitari chiamati a gestire la patologia. «ObeCare è per noi un punto di partenza: l’obesità rappresenta una sfida per la salute pubblica, ma con interventi mirati e integrati possiamo fare la differenza!» ha concluso la tesoriera Fenagifar.

I tanti punti ancora irrisolti

I numerosi relatori intervenuti nel corso di una intensa mattinata di lavori hanno ricordato i punti ancora irrisolti, ben oltre il riconoscimento dell’obesità come malattia. Difatti, molti farmaci che con diverse somministrazioni e dosaggi potrebbero essere utilizzati sia per il diabete che per l’obesità non sono inseriti in nota 100, con il risultato che i pazienti con obesità devono sostenerne l’onere.

“Il riconoscimento dell’obesità come malattia rappresenta un primo passo importante, anche per combattere lo stigma che ancora grava sulle persone obese – ha ricordato Iris Zani, Presidente di Amici Obesi – anche se poi occorre battersi per l’inserimento nei LEA e la rimborsabilità dei farmaci”.

Per combattere l’obesità serve un lavoro di squadra

In tal senso, in un video-saluto da Strasburgo, l’Onorevole Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Diabete, Obesità e Malattie Croniche non Trasmissibili, ha ricordato il suo impegno sul tema – tra cui la proposta di legge sull’obesità che dovrebbe vedere la luce entro l’anno – sottolineando l’importanza del coinvolgimento di farmacisti e MMG e ribadendo che “per combattere l’obesità serve un lavoro di squadra”.

Una tavola rotonda interprofessionale ha quindi riunito rappresentanti del mondo sanitario – medici, infermieri, psicologi e farmacisti – e delle associazioni civiche per un confronto aperto e costruttivo e per tradurre le proposte formulate in azioni concrete.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here