Sovrappeso e obesità infantile in Italia restano un problema significativo. Stando ai dati del sistema di sorveglianza OKkio alla Salute – coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute (CNaPPS) dell’ISS, parte dell’iniziativa della Regione Europea dell’OMS “Childhood Obesity Surveillance Initiative-COSI” – attivo dal 2008, gli ultimi anni hanno mostrato una significativa diminuzione per il sovrappeso mentre l’obesità, dopo un iniziale decremento, è tornata stabile, con un andamento addirittura crescente nel 2023.

I dati relativi allo scorso anno sono stati presentati il 10 maggio nel corso di un evento ospitato presso la sede dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS e mostrano che nel nostro Paese, i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% e con obesità il 9,8%, inclusi quelli con obesità grave che rappresentano il 2,6%. 

I dati registrati

La sorveglianza ISS, come avvenuto negli anni precedenti, ha coinvolto tutte le Regioni e Province Autonome e ha arruolato oltre 50mila bambine/i e altrettante famiglie.

Emerge che quasi 2 bambini su 5 non fanno adeguatamente colazione al mattino, oltre il 50% consuma una merenda abbondante a metà mattina, il 25% circa consuma quotidianamente bevande gassate e zuccherate mentre la frutta e la verdura vengono assunte meno di una volta al giorno.

Altresì, il 37% delle bambine e dei bambini consuma i legumi meno di una volta a settimana e più della metà di loro mangia snack dolci più di 3 giorni alla settimana.

L’attività fisica

Non va meglio passando in rassegna l’attività fisica dei più piccoli: 1 su 5 non ha fatto attività fisica il giorno prima dell’intervista, oltre il 70% non va a scuola a piedi o in bicicletta e circa il 50% trascorre più di 2 ore quotidianamente davanti alla tv o ad altri schermi.

Le modifiche intervenute negli anni

Rispetto agli anni precedenti si evidenziano modifiche nelle abitudini alimentari e finanche sull’attività fisica, anche se rimane marcato il gradiente Nord-Sud, con un eccesso ponderale più significativo nelle regioni del Meridione, in parte attribuibile a condizioni socio-economiche svantaggiate.

Lo studio EPaS-ISS

In occasione del convegno sono stati presentati anche i risultati dello studio EPaS-ISS “Effetti della pandemia da COVID-19 sui comportamenti di salute e sullo stile di vita di bambine, bambini e delle loro famiglie residenti in Italia”, che, che, grazie ai dati di OKkio alla Salute,  ha consentito di mettere in luce gli effetti del Covid-19 su bambini e bambine del terzo anno di scuola primaria e delle loro famiglie, delineando un trend 2021-2023 quanto a stili di vita, abitudini alimentari e benessere psico-fisico. 

Gli effetti della pandemia sui più piccoli

Lo studio ha messo in evidenza che il periodo pandemico ha determinato nei bambini e nelle bambine un aumento nel consumo di snack salati (+24%) e cibi dolci (+25%) e una diminuzione dei consumi di frutta e verdura (-8 e -9%, rispettivamente).

A fronte di una maggiore irregolarità nel consumo di pasti, è stato evidenziato tuttavia un aumento dei pasti consumati in famiglia (39%) e cucinati in casa (42%).

I genitori hanno segnalato che il periodo Covid-19 ha impattato negativamente sul benessere fisico e psico-sociale dei propri figli, mostrando un calo nella vitalità e nell’energia e un aumento di tristezza e solitudine.

Altresì, lo studio ha evidenziato un aumento della sedentarietà e del tempo trascorso davanti a schermi e dispositivi, in linea con le tendenze registrate a livello internazionale. La ricerca ha messo altresì in luce come la pandemia abbia esacerbato le diseguaglianze educative connesse alla DAD – didattica a distanza.