Malattie cardiovascolari e tumori si sono confermati i “big killers” nell’Unione Europea anche per il 2022, rappresentando complessivamente le cause di oltre il 50% dei decessi occorsi nell’anno.
I dati Eurostat 2022
Infatti, stando ai dati pubblicati da Eurostat relativi alle cause di morte in Europa nel 2022, a fronte di 5,16 milioni di decessi, 1,68 milioni sono stati causati da patologie circolatorie, pari al 32,7%, seguiti dai tumori che hanno rappresentato il 22,3% dei decessi. Le malattie respiratorie hanno contribuito per un 7%.
Patologie cardiovascolari e tumori: le malattie più fatali
Tra le malattie cardiache che hanno portato a decessi con maggiore frequenza la cardiopatia ischemica, come l’infarto, e le malattie cerebrovascolari, come l’ictus, responsabili rispettivamente del 32,4% e del 20,8% dei decessi per patologie circolatorie.
In ambito neoplastico, invece, il tumore del polmone ha mantenuto il suo triste primato con il 19,8% dei decessi totali per cancro seguito dal colon retto, responsabile dell’11,5% delle morti.
L’evoluzione in 10 anni
Per quanto i dati siano tuttora preoccupanti, è interessante e incoraggiante vedere come nell’arco di un decennio, dal 2012 al 2022, i decessi per patologie circolatorie siano diminuiti di oltre un quinto (20,7%). Inoltre, la mortalità per cancro si è ridotta dell’11,9% e quella per malattie respiratorie del 7,6%.
Più in dettaglio, le morti dovute a cardiopatie ischemiche hanno sperimentato in 10 anni una contrazione del 12,2%, con una diminuzione significativa degli infarti, pari ad un terzo (33,3%) e gli ictus del 28,8%.
Positivo anche l’andamento delle patologie oncologiche: la mortalità per cancro ai polmoni si è ridotta del 14%, quella per cancro al seno del 9% e quella del carcinoma prostatico del 6,6%. È positivo anche il dato relativo alle malattie respiratorie: – 4,2% per la polmonite e -14,4% i decessi imputabili alle malattie croniche delle basse vie respiratorie.
Il ruolo chiave della prevenzione
Il calo nei decessi per patologie cardiache e oncologiche nel corso dell’ultimo decennio è imputabile essenzialmente a due fattori: una maggiore adesione a campagne di screening e prevenzione, che consentono una intercettazione precoce delle malattie, scongiurandone gli esiti peggiori e terapie sempre più mirate grazie alla ricerca e all’evoluzione tecnologica e farmacologica.
Il ruolo delle farmacie: intercettazione, campagne di prevenzione, screening e telemedicina
Da sempre, il farmacista rappresenta un professionista affidabile a cui il cittadino si rivolge per le proprie esigenze di salute. Con il suo occhio attento, lo stesso può quindi indirizzare il paziente a fronte di segnali di allarme, verso approfondimenti diagnostici.
Altresì, nell’evoluzione della farmacia da luogo di dispensazione di farmaci a presidio di salute integrato all’interno del SSN, la prevenzione ha assunto crescente centralità. Numerose sono le campagne di prevenzione promosse all’interno dei presidi. In ambito cardiovascolare occorre, ad esempio, ricordare la campagna “Cuore di donna in farmacia”, promossa da Cittadinanzattiva e Federfarma, rivolta alle donne dai 40 anni in su per sensibilizzarle sul rischio cardiovascolare, offrendo loro gratuitamente un elettrocardiogramma, un controllo della pressione arteriosa e la compilazione di un questionario per la valutazione del rischio. In ambito oncologico, è aumentata in modo significativo la partecipazione delle farmacie ad iniziative di screening, come quella per il tumore del colon-retto: stando ai dati dell’ultimo rapporto sulla farmacia di Federfarma e Cittadinanzattiva, la partecipazione è passata dal 18% del 2018 al 78,8% del 2024. Occorre, ancora, sottolineare l’importanza dei servizi di telecardiologia offerti ormai da oltre tre quarti delle farmacie (76,5%) territoriali, che hanno consentito in diverse occasioni di salvare vite umane.