Fondazione Muralti e Federfarma Lombardia hanno diffuso i risultati di un’indagine svolta nelle farmacie lombarde dedicata alla prevenzione cardiometabolica attraverso il dosaggio del colesterolo nel sangue eseguito in farmacia.

La survey rappresenta la fase conclusiva del progetto formativo “Nuove frontiere terapeutiche per il controllo dell’ipercolesterolemia e dislipidemie miste” proposto ai colleghi lombardi nel 2024.

Il 72% degli intervistati ha dichiarato di essersi fatto controllare il colesterolo proprio in farmacia, scegliendo questo canale di propria iniziativa. Nell’80% dei casi il consiglio iniziale proveniva dal medico. Il numero degli utenti di questo servizio potrebbe crescere ulteriormente, sempre in un’ottica di prevenzione, dato che il 16% dei cittadini intervistati dai farmacisti in occasione dell’indagine ha dichiarato di non sapere che è possibile sottoporsi a questo tipo di esame nelle farmacie tramite un semplice prelievo da sangue capillare dal polpastrello di un dito della mano proprio.

Per rimediare a problemi di ipercolesterolemia i cittadini lombardi utilizzano o hanno utilizzato in passato integratori nel 51% dei casi, mentre il 32,7% dichiara di avere in corso una terapia farmacologica specifica. Oltre il 70% delle persone in terapia si misura il colesterolo almeno una volta all’anno anche se la terapia è stabile, e il 27,7% in modo occasionale.

L’aggiornamento e la specializzazione dei farmacisti nelle più diverse tematiche e sui nuovi principi attivi a disposizione dei pazienti sono sempre più importanti sia alla luce delle più recenti innovazioni terapeutiche per specifici target di popolazione a rischio, sia all’interno del progetto di Farmacia dei servizi che sta prendendo forma anche a livello legislativo nazionale.

La farmacia, infatti, si conferma un presidio sanitario essenziale per garantire tempestività e continuità nella presa in carico e nel monitoraggio della cronicità sul territorio, in particolare nella delicata area della prevenzione del rischio cardio-metabolico legato all’ipercolesterolemia, ma non solo.

Per ogni test del colesterolo eseguito, il farmacista può spiegare che i valori ottenuti, se soddisfacenti, non sono da considerarsi un risultato definitivo, ma sono frutto delle terapie in atto, da non sospendere mai senza il parere del medico e per non ritornare ai valori in eccesso. Qualora il risultato non risponda al target desiderato, invece, è importante rinviare al medico per un opportuno aggiustamento posologico o switch di terapia, magari proprio sfruttando le nuove molecole a disposizione.

Il farmacista può, inoltre, fare counselling al cittadino, informandolo circa gli altri accorgimenti complementari all’utilizzo di farmaci e integratori utili a migliorare il profilo lipidico. Tra questi, in prima linea l’adozione di corretti stili di vita – in termini di alimentazione e attività fisica. Cruciale anche la promozione di una maggiore sensibilità sul rischio cardiovascolare, che ancora oggi è responsabile del numero più alto di decessi rispetto a qualsiasi altra patologia.

«La formazione professionale rappresenta un asset fondamentale per i farmacisti lombardi, che sanno riconoscerne il valore aggiunto, al fine di contribuire a una migliore gestione della cronicità sul territorio, sulla base di competenze specifiche e aggiornamento costante», ha affermato Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia.

«La farmacia di comunità e il farmacista rappresentano presidi sanitari essenziali per l’informazione al cittadino-paziente, per estendere la cultura della prevenzione sul rischio cardiovascolare, e di presidio sanitario strategico durante il percorso terapeutico del paziente. Ecco perché è fondamentale che la farmacia di comunità, in virtù della sua presenza capillare sul territorio, si arricchisca di conoscenze e competenze che possano porla nelle condizioni di svolgere attività di counselling verso la popolazione, grazie a farmacisti sempre più specializzati e formati, in grado di intercettare e saper rispondere proattivamente ai bisogni di salute, in particolare dei pazienti più a rischio».

È intervenuto alla tavola rotonda anche Emanuele Monti, Presidente IX Commissione permanente Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia, che è da sempre a fianco delle farmacie e riconosce loro il grande lavoro svolto negli ultimi anni e il ruolo fondamentale che giocano nella salute pubblica di Regione Lombardia.

 «Le farmacie lombarde sono oltre 3.000, distribuite su tutto il territorio regionale, e fungono da punti di accesso primari per i cittadini a servizi sanitari essenziali, tra cui la distribuzione e la consulenza sui farmaci anche nelle aree più remote. Offrono numerosi servizi per la prevenzione e la gestione delle malattie croniche, come il monitoraggio della pressione arteriosa, test della glicemia e screening del colesterolo.

Circa il 60% delle farmacie lombarde fornisce consulenze personalizzate sulla gestione del colesterolo e su altre condizioni correlate, educando i pazienti su dieta, esercizio fisico e uso appropriato dei farmaci. Con queste premesse, è facile comprendere come mai, ogni giorno, migliaia di cittadini lombardi si rivolgano alle farmacie per ottenere consigli, acquistare farmaci e accedere a servizi di prevenzione e monitoraggio della salute» ha sottolineato Monti.