Il Sistema di Garanzia rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo assicura a tutti i cittadini italiani che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza e uniformità.
Lo stesso è stato introdotto nel 2000 e reso operativo con DM 12 dicembre 2001 che definiva un set di circa 100 indicatori. Nelle more di un aggiornamento, fino al 2019 è stata utilizzata la “Griglia LEA”, costituita da 33 indicatori ripartiti tra le diverse aree.
Il Nuovo Sistema di Garanzia
Con DM 12 marzo 2019 è stato introdotto il Nuovo Sistema di Garanzia – NSG, un sistema descrittivo di valutazione, monitoraggio e verifica dell’attività sanitaria erogata in tutte le Regioni, integrato con il sistema di Verifica degli Adempimenti cui sono tenute le Regioni per accedere alla quota integrativa del fondo sanitario nazionale – FSN.
Gli indicatori individuati all’interno del NSG sono 88, distribuiti per macro-aree di assistenza e così ripartiti: 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica; 33 per l’assistenza distrettuale; 24 per l’assistenza ospedaliera; 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario; 1 indicatore di equità sociale; 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali – PDTA.
Più in dettaglio, questi ultimi si riferiscono a 6 PDTA (broncopneumopatia cronica ostruttiva – BPCO, scompenso cardiaco, diabete, tumore della mammella nella donna, tumore del colon, tumore del retto) e consentono di monitorare e valutare il percorso diagnostico-terapeutico specifico per ciascuna delle patologie considerate.
Gli indicatori “CORE”
Sono stati quindi identificati un sottoinsieme di 22 indicatori definiti ‘CORE’ cui viene assegnato un valore da 0 a 100 per semplificare il confronto tra le diverse aree. Il punteggio 60 è considerato la soglia di sufficienza.
I risultati del NSG 2022
Dal documento ministeriale emerge che nell’anno 2022 solo 13 regioni hanno raggiunto un punteggio superiore a 60 in tutte le macro-aree considerate: Piemonte, Lombardia, P.A. di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata. Al contrario, la Valle d’Aosta ha riportato un punteggio inferiore alla soglia in tutte le macro-aree. Calabria, Sicilia e Sardegna mostrano punteggi inferiori alla sufficienza nelle due macro-aree della prevenzione e della distrettuale.
Infine, la P.A. di Bolzano e le Regioni Abruzzo e Molise hanno ottenuto un punteggio insufficiente nell’area della prevenzione, mentre la Regione Campania ha riportato un punteggio insufficiente nell’area distrettuale.
L’area della prevenzione
Da un’analisi per singole aree, si evidenzia, nell’area della prevenzione, che gli indicatori relativi alle coperture vaccinali nei bambini non risultano ottimali nella maggior parte delle Regioni.
L’indicatore relativo ai controlli sugli animali è superiore alla soglia di sufficienza in quasi tutte le Regioni e comunque in miglioramento rispetto al 2021.
L’indicatore relativo alla copertura delle attività di controllo degli alimenti risulta critico in Campania e Valle d’Aosta e in peggioramento rispetto all’anno precedente in diverse Regioni.
L’indicatore sintetico sugli stili di vita è invece risultato critico nelle regioni del Meridione e, più in generale, in complessivo peggioramento rispetto al 2021.
Gli indicatori di copertura degli screening oncologici sono rimasti essenzialmente stabili, sui valori di copertura già registrati nelle annualità precedenti (mediamente inferiori al 50%), con un’alta variabilità interregionale e maggiore criticità nelle Regioni del Centro-Sud.
I risultati dell’area distrettuale
Positivi in tutte le regioni i risultati relativi ai ricoveri prevenibili per complicanze dovute a diabete, BPCO e scompenso cardiaco, elemento questo che evidenzia la capacità del sistema sanitario di intercettare in maniera appropriata i bisogni sanitari e la corretta presa in carico dei pazienti cronici.
I tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali – misurati attraverso la quota di prestazioni ambulatoriali garantite entro i tempi previsti dal Piano Nazionale Governo Liste di attesa 2019-2021 – sono peggiorati in 11 Regioni.
Altresì l’indicatore relativo al consumo di antibiotici ha mostrato valori in aumento in tutte le Regioni con i più alti riscontrati in Abruzzo e Campania.
Migliorata invece l’assistenza agli anziani in RSA in quasi tutte le regioni rispetto all’anno precedente, anche se resta significativo il gradiente Nord-Sud.
L’area ospedaliera
Nel 2022 è stato riscontrato un aumento del tasso di ospedalizzazione rispetto al 2021, senza tuttavia raggiungere i livelli pre-pandemici.
Registrato in quasi tutte le Regioni “un lieve miglioramento rispetto al 2021 della proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a più di 135 interventi annui in quasi tutta Italia, a dimostrazione che ci si sta muovendo verso una maggiore concentrazione della casistica e della sicurezza delle cure. Si segnala la posizione in controtendenza della Provincia autonoma di Bolzano, che registra negli anni valori molto al di sotto della soglia, con trend decrescente” si legge nel documento.
Altresì, la proporzione di tagli cesarei primari in strutture con meno di mille parti annui è risultata in calo rispetto al 2021, mentre nelle strutture con più di mille parti l’anno è stato rilevato un peggioramento, in alcuni casi lieve, in 14 Regioni, anche in questo caso con un forte gradiente Nord-Sud nei valori dell’indicatore.