Sono state presentate al recente congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc), a Londra, le nuove linee guida europee della Società sulle sindromi coronariche croniche, che aggiornano le vigenti del 2018/19.
Il documento, che ha visto anche la partecipazione italiana, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, è frutto di un lavoro biennale, multicentrico, pubblicato sull’European Heart Journal, che ha coinvolto una task force di 28 esperti tra cardiologi, cardiochirurghi, pazienti e infermieri di 13 Paesi.
Una patologia in crescita
il documento nasce non solo dal bisogno di rispondere a un aggiornamento clinico-professionale ma anche a una esigenza socio-assitenziale.
Si stima, infatti, che le sindromi coronariche croniche (Ccs) sono in costante crescita, fino a potere oggi interessare una persona adulta su venti nel mondo, con prospettive in ulteriore incremento, funzionali al fatto che le patologie cardiovascolari sono fra quelle a maggior diffusione, all’allungamento della vita, alla migliore e maggiore capacità diagnostica e all’aumentata attenzione verso altre patologie che possono interessare le coronarie, tra cui spasmi delle arterie coronarie, come anche disfuznioni del microcircolo, cioè dei piccoli vasi del cuore, Ccs-correlate.
Tenendo anche conto che le Ccs ad oggi sono la principale causa di morte nella popolazione adulta a livello mondiale e che possono concorrere allo sviluppo di altre patologie importanti: infarto miocardico, insufficienza cardiaca e aritmie cardiache maligne. Fondamentali, dunque, la diagnosi precoce, trattamenti adeguati e tempestivi e un attento follow-up a lungo termine: azioni che in sinergia possono contribuire a contenere il fenomeno come sottolineano le line guida ESC.
Le novità
Svariate le “innovazioni” che apportano, rispetto alla precedente edizione, le nuove Linee Guida ESC, tra queste nuove valutazioni/calcolatori (score) di rischio tali da individuare con accuratezza anche soggetti con una probabilità molto bassa, inferiore o uguale al 5%, di manifestare una ostruzione delle grandi arterie, risparmiando il ricorso a esami più invasivi o costosi come l’angiografia coronarica con tomografia computerizzata, pertanto da riservare solo a persone con maggior probabilità di coronaropatia ostruttiva: un vantaggio per il paziente e i servizi sanitari.
Nuovi test diagnostici invasivi e non invasivi per lo studio delle malattie correlate alle Ccs; nuovi interventi medici e invasivi; nuove patologie da tenere sotto osservazione tra cui l’angina e l’ischemia cardiaca in assenza di ostruzione delle coronarie.
In termini pratici, si porta all’attenzione l’importanza del coinvolgimento diretto del paziente in termini di prevenzione delle Ccs, dipendenti anche da stili di vita sana come anche nei processi decisionali e di gestione della malattia, richiedendo così la semplificazione degli schemi terapeutici e l’introduzione di interventi di telemedicina, utili a favorire l’aderenza al trattamento.
In buona sostanza, le Linee Guida sanciscono non solo il ruolo fondamentale della discussione interdisciplinare dei casi complessi ma anche il ruolo sempre più partecipato del paziente nel proprio percorso di cura.
Il documento
Corposo, si sviluppa per 123 pagine, con sezioni dedicate all’ “Approccio graduale alla gestione iniziale di individui con sospetta sindrome coronarica cronica”, affrontando l’esame clinico generale, i test diagnostici invasivi e non invasivi, l’imaging funzionale, le terapie iniziali, per citare i principali argomenti di discussione.
“Le terapie secondo le linee guida”, che passano attraverso l’educazione al paziente, gli stili di vita (alimentazione, attività fisica, fumo e alcool, uso/abuso di sostanze, monitoraggio e controllo del peso ponderale, salute mentale) e le strategie terapeutiche generali, dai betabloccanti, ai farmaci antitrombotici, alle terapie anticoagulanti, all’aspirina in monoterapia e molto altro.
La “Valutazione e trattamento ottimali di gruppi specifici”, fra cui pazienti affetti da varie forme di angina, manifestazioni di genere delle Ccs, la gestione del paziente anziano o oncologico e così via.
Il “Follow-up e la cura a lungo termine” con attenzione a aspetti quali ansia e depressione, aderenza terapeutica, e-medicine e digital medicine, trapianti e il loro fallimento, la gestione delle complicanze e così via. Il manuale è corredato da utili tabelle, immagini, grafici, key messages, annessi e addendum e una ricca bibliografia.
Fonte
Vrints C, Andreotti F, Koskinas KC et al. 2024 ESC Guidelines for the management of chronic coronary syndromes: Developed by the task force for the management of chronic coronary syndromes of the European Society of Cardiology (ESC) Endorsed by the European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS). European Heart Journal, 2024, Vol. 45, Issue 36, Pages 3415–3537. Doi: https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehae177