Il sistema salute è un meccanismo articolato: per il suo corretto funzionamento ciascun elemento è indispensabile. È questo il messaggio chiave emerso dall’Assemblea pubblica annuale di Federfarma Servizi – che riunisce 19 associate con 57 magazzini su tutto il territorio nazionale – tenutasi a Roma lo scorso 20 giugno.

La distribuzione intermedia rappresenta infatti un player essenziale per la tutela della salute e sono proprio i numeri a darne conferma.

I numeri della distribuzione intermedia

Con più di 41mila consegne al giorno, assicurate tutti i giorni, 610 milioni di confezioni di farmaci e 205 milioni di dispositivi medici e parafarmaci, i numeri di Federfarma Servizi parlano chiaro e si traducono in 15 milioni di consegne e 150 milioni di chilometri percorsi ogni anno.

La sigla tuttavia non si occupa solo della logistica e della distribuzione ma gestisce anche il coordinamento delle attività, partecipando a tavoli istituiti dal Ministero della Salute: il tavolo tecnico sull’approvvigionamento dei farmaci, quello sulle indisponibilità, sulla vendita online dei farmaci e sulla tracciabilità europea.

Periodo di grande difficoltà e necessità di una stabilizzazione

«Non vi è dubbio che il periodo che sta attraversando la Distribuzione intermedia sia uno dei più difficili degli ultimi decenni con la concomitante stretta di diversi fattori che rischiano di spezzare l’anello più debole della filiera del Farmaco, anello che peraltro è quello che permette la maggior parte delle attività che attraverso la Rete delle Farmacie vengono offerte ai cittadini/pazienti sull’intero territorio nazionale» ha lamentato il Presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone, ricordando le difficoltà legate all’impennata dei costi di trasporto, utenze, materie prime e personale che stanno mettendo a dura prova la resilienza delle aziende della filiera. 

Tutto ciò «in un silenzio assordante da parte degli attori del nostro comparto che sembrano non rendersi conto che senza la distribuzione intermedia la grande trasformazione che sta vivendo la sanità territoriale e in particolare l’evoluzione che sta vivendo la farmacia italiana non è possibile» ha quindi aggiunto, sottolineando che ai tanti ringraziamenti ricevuti, non hanno fatto seguito azioni concrete né della politica né di altri player del settore volte a risolvere lo stato di difficoltà in cui versa l’intera filiera portando a una definitiva stabilizzazione.