Il settore degli integratori alimentari è un comparto in salute, in continua crescita che punta su innovazione e ricerca, che guarda al futuro e che auspica in una armonizzazione della regolamentazione a livello europeo per gli integratori alimentari. Sono stati questi i temi principali emersi dall’Assemblea annuale di “Integratori & Salute” – la realtà nazionale più rappresentativa del settore degli integratori alimentari, che conta circa 200 aziende nazionali e multinazionali su tutto il territorio italiano ed è parte di Unione Italiana Food, aderente al sistema Confindustria – tenutasi a Roma lo scorso 3 ottobre presso l’Auditorium dell’Ara Pacis.
Integratori alimentari, un settore in continua crescita
Gli integratori alimentari rappresentano componenti sempre più essenziali per il mantenimento del benessere, fisico e mentale, degli italiani. Basti pensare che nell’ultimo anno sono stati quasi 30 milioni i connazionali che li hanno utilizzati almeno una volta.
A confermarne l’andamento positivo anche i dati economici. Secondo una elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, il fatturato del comparto ha raggiunto nel 2023 i 4,5 miliardi di euro e le vendite hanno sfiorato le 300mila tonnellate. L’Italia si conferma il primo mercato europeo con una quota del 26% sul fatturato totale.
Le farmacie leader nelle vendite di integratori
Tra i canali di vendita sono le farmacie a fare la parte del leone con un valore di 3,5 miliardi di euro, pari al 78% del totale, seguite, a distanza, dalla grande distribuzione con un’incidenza del 7,7%, quindi dalle parafarmacie (7,6%) e dall’online (6,9%).
Necessaria una armonizzazione regolatoria
«Le persone che si avvicinano al consumo di integratori continuano ad aumentare e chi li usa già dimostra una fedeltà crescente, ampliando anche la gamma degli integratori utilizzati. Si tratta di un segnale estremamente positivo – ha sottolineato il Presidente di Integratori & Salute, Germano Scarpa – tuttavia, questo progresso sembra essere in netto contrasto con la situazione normativa a livello europeo. E’ pertanto auspicabile una armonizzazione delle regole sugli integratori a questo livello perché oggi ci troviamo di fronte ad una regolamentazione frammentata che penalizza l’innovazione nel nostro Paese».
Guardando al futuro: i risultati dell’indagine “Immaginati nel 2040”
Nel corso dell’Assemblea, sono stati presentati anche i risultati dell’indagine: “Immaginati nel 2040”, commissionata da Unione Italiana Food a Future Concept Lab che ha evidenziato le attese, i timori e le aspettative degli italiani per il futuro.
Nei prossimi 15 anni, circa 3 rispondenti su 4 hanno evidenziato come prioritario il tema della salute. In questo contesto, sarà crescente anche il ricorso agli integratori per il mantenimento della salute e del benessere, in particolare per le difese immunitarie (60%), cuore e pressione sanguigna (42%), benessere psicofisico (32,4%), ma anche come opzioni valide di prevenzione in alleanza al SSN (26,2%).