La recente proposta di legge di bilancio della Regione Toscana ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla qualità della vita dei cittadini affetti da malattie croniche.

Il presidente di Assofarm, Luca Pieri, ha espresso forti critiche sull’inevitabile aggravamento delle condizioni di accesso ai farmaci per i malati cronici che, a causa di questa legislazione, dovranno ora recarsi presso le strutture ospedaliere per ottenere medicinali in precedenza disponibili nelle farmacie di comunità.

La nuova legislazione: un cambio di paradigma

La legge di bilancio proposta dalla Regione Toscana prevede un ampliamento della distribuzione diretta dei farmaci, esclusivamente per prodotti non rientranti nel PHT (Prontuario Farmaceutico Toscano).

Sebbene tale misura possa apparire come un tentativo di contenere la spesa farmaceutica regionale, essa è stata definita anacronistica dagli esperti del settore. Le politiche sanitarie adottate dai governi precedenti, indipendentemente dal loro orientamento politico, si sono concentrate sul miglioramento della distribuzione farmacologica nelle comunità, al fine di garantire un accesso più facile e rapito ai medicinali per le popolazioni vulnerabili.

Critiche alla misura

L’aumento della necessità di spostamenti verso le strutture ospedaliere comporterà un aggravio non solo sui malati cronici, che spesso già lottano con le loro condizioni di salute, ma anche sui loro familiari, che dovranno affrontare costi aggiuntivi per il trasporto e una maggiore perdita di tempo. La gestione della salute pubblica deve privilegiare il benessere dei pazienti, e ogni misura che comprometta la qualità della vita di questi individui dovrebbe essere messa in discussione.

Come dichiarato dal segretario generale di Assofarm, Francesco Schito, «La tendenza e le policy degli ultimi governi sono sempre state sostanzialmente molto distanti da quello che si sta discutendo oggi a Firenze». Queste affermazioni evidenziano una discontinuità nelle politiche sanitarie che potrebbe avere effetti deleteri sui sistemi di assistenza regionale.

Il ruolo delle farmacie comunali

Le farmacie di comunità forniscono un importante servizio sanitario locale, caratterizzandosi per la loro vicinanza e accessibilità ai cittadini. La Convenzione rinnovata per la prima volta dopo oltre 26 anni sottolinea la necessità di valorizzare questo approccio per assistere le fasce di popolazione più fragili.

L’idea che le farmacie territoriali possano essere un’opportunità per ottimizzare l’efficienza del sistema sanitario è un punto cruciale che deve essere ulteriormente esplorato.

Con la legge di bilancio proposta, si teme che le farmacie possano perdere risorse cruciali necessarie per migliorare la distribuzione e il servizio nei loro presidi. Questo è particolarmente preoccupante in un contesto in cui è fondamentale garantire che le farmacie continuino a svolgere un ruolo centrale nella gestione della salute pubblica locale.

In conclusione

Le modifiche proposte alla legge di bilancio della Regione Toscana sollevano interrogativi critici circa la direzione futura delle politiche sanitarie regionali.

La centralizzazione della distribuzione dei farmaci potrebbe portare a un incremento dell’inaccessibilità per i malati cronici e una maggiore pressione su un sistema sanitario già sopraffatto.

È fondamentale che il dibattito pubblico e politico attuale si concentri sul riconoscimento del valore delle farmacie comunali come un elemento chiave nella rete di assistenza sanitaria, dando priorità alla salute e al benessere dei cittadini. Ora più che mai, ogni considerazione economica o politica deve tenere conto delle reali esigenze dei pazienti e della comunità.