Si è tenuto lo scorso 28 gennaio in SDA Bocconi School of Management un convegno organizzato da Erika Mallarini, Associate Professor of Practice di Government, Health and Not for Profit SDA Bocconi, per presentare i risultati di un’ampia e interessante ricerca riguardo alla figura dell’assistente di farmacia che sta animando vivacemente il dibattito nel settore. L’indagine è stata svolta dal Channel & Retail Lab, con i Partner: Haleon, Teva, Phoenix Pharma Italia, New Line e Digital Solutions. Numerosi i presenti in aula giunti da varie parti d’Italia desiderosi, appunto, di capire i ruoli che potrebbe ricoprire e come la sua presenza andrebbe a modificare gli equilibri di sistema interni alla farmacia.
Dopo un’ampia relazione di Erika Mallarini, si sono susseguiti al microfono Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale e Stefano Del Missier, direttore generale di AMF SpA, Azienda Multiservizi Farmacie di Cinisello Balsamo, un passo avanti con l’operatività di un progetto di Corso/Concorso che prevede proprio l’assunzione di assistenti di farmacia in azienda. Ha moderato l’incontro Emanuele Acconciamessa, SDA Bocconi. Claudio Raimondi, Professor of Practice SDA Bocconi esperto in Marketing, AI, Retail, Operations, ha chiuso la giornata parlando di Digital Pharmacy e del supporto che l’AI può offrire al farmacista.
Liberare tempo al farmacista
Secondo quanto emerso dall’indagine, immaginare il profilo di un non laureato che operi in farmacia deriva dalla necessità rilevata di liberare del tempo al farmacista per poter svolgere al meglio le mansioni specifiche e caratteristiche del ruolo professionale che gli è proprio. Un altro motivo per cui il tema è salito alla ribalta è la carenza di farmacisti che sta ormai mettendo in crisi il settore. Non ultime le segnalazioni da parte dei farmacisti di trovarsi a svolgere spesso mansioni poco coerenti con il percorso di studio compiuto e con la missione professionale. A quest’ultimo punto potrà ovviare, nel tempo, anche la riforma del Corso di Laurea in Farmacia, già realizzata, e di cui gli studenti stanno usufruendo nelle Università.
Ripartizione dei ruoli e ottimizzazione dei processi
Tutte i relatori e i presenti intervenuti al dibattito sono concordi sul fatto che l’assistente di farmacia non debba in alcun modo svolgere mansioni professionali bensì togliere carico al farmacista per tutto quello che professionale non è ma oggi, necessariamente, deve comunque svolgere.
Il filo del discorso esposto è una ottimizzazione della ripartizione di ruoli all’interno della farmacia, spesso auspicato proprio dai collaboratori dipendenti, riservando l’esclusiva di quelli professionali al farmacista e ottenendo al contempo il risultato di liberare risorse sia di tempo che economiche da reinvestire sul personale laureato. L’obiettivo comune che potrebbe essere condiviso da tutti è quello di riuscire a incentivare su più piani i farmacisti collaboratori e di rendere la professione nuovamente attrattiva, restituendole quel senso di utilità sociale che storicamente ha sempre avuto.
Se la figura dell’assistente di farmacia potrà inserirsi in modo proficuo nella squadra di lavoro consentendo davvero di liberare tempo al farmacista affinché lo dedichi alla consulenza, alla valorizzazione del prodotto, alla proposta proattiva dello stesso, nonché all’erogazione dei servizi, lo vedremo in futuro. Certo è che al personale laureato dovrà essere riconosciuta una retribuzione più congrua, come da tempo chiede tramite le proprie associazioni (es. Conasfa), chiudendo le trattative in corso per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro in modo adeguato, soddisfacente e, possibilmente, in tempi brevi.
Tre profili ipotizzati
La figura dell’assistente di farmacia non è ancora ben delineata e potrebbe essere diversa a seconda della realtà in cui va inserirsi e dei ruoli che il titolare o direttore si sente di demandare. Le farmacie non sono tutte uguali. Le esigenze di una farmacia rurale non sono quelle di una di medie dimensioni né quelle di una grande farmacia in un centro urbano. La ricerca di Channel & Retail Lab SDA Bocconi individua tre diversi profili: un Assistente Esecutivo, un Assistente Operativo e un Assistente di Punto di Vendita. Per il primo si ipotizza una Laura triennale in discipline gestionali o un’esperienza di lavoro triennale. Questo è l’unico ruolo che potrebbe anche essere rivestito da un farmacista che desideri dedicarsi in esclusiva alla parte gestionale/amministrativa, alle interazioni con i fornitori, agli ordini, all’organizzazione del personale, alla contabilità… Per il secondo e il terzo profilo si ritiene sufficiente un diploma.