L’antibiotico resistenza rappresenta una minaccia globale alla sanità pubblica. Basti pensare che la stessa è responsabile, stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – Oms, di oltre 700 mila decessi annui, disabilità e costi sanitari enormi che andranno ad aumentare drammaticamente negli anni a venire in assenza di una repentina inversione di tendenza. Oltre il 70% delle infezioni da germi multi-resistenti vengono contratte in ambienti di cura e sono pertanto prevenibili.
L’importanza dell’igiene delle mani
L’igiene delle mani è una procedura semplice e a basso costo che, se eseguita correttamente, può dare risultati importanti in termini di prevenzione della trasmissione di malattie infettive e conseguente riduzione delle infezioni correlate all’assistenza – ICA.
Proprio al fine di sensibilizzare operatori sanitari e cittadini su questo argomento cruciale è stata istituita la Giornata Mondiale per l’Igiene delle Mani, che ricorre il 5 maggio.
La campagna 2024 e gli obiettivi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, in occasione della giornata 2024 ha lanciato il tema: “Perché è così importante ricordarci di lavare le mani? Perché aiuta a fermare la diffusione di germi pericolosi negli ambienti di assistenza e di cura”.
Gli obiettivi della campagna risiedono nel rafforzare e responsabilizzare gli attori del settore sanitario per potenziare le azioni volte a migliorare l’igiene delle mani e la prevenzione e il controllo delle infezioni in ambiti assistenziali, promuovendo la collaborazione della popolazione e delle organizzazioni verso l’obiettivo comune di ridurre al minimo il rischio infettivo e di resistenza antimicrobica in ambito assistenziale.
Prevenire le infezioni: l’impegno dei Paesi e i risultati ancora deficitari
Da alcuni anni molti Paesi si stanno impegnando duramente, mostrando progressi nel potenziamento delle strategie e delle azioni di prevenzione e controllo delle infezioni – Infection Prevention and Control – IPC; complessivamente, tuttavia, i progressi sono lenti e, ad oggi, insufficienti. Basti in tal senso pensare che nel 2021, solo 4 Paesi su 106, pari cioè al 3,8%, disponevano di tutti i requisiti minimi per l’IPC a livello nazionale.
Le indagini condotte dall’OMS hanno rivelato che formazione e istruzione sono risultate le componenti più deboli di programmi di Infection Prevention and Control in tutto il mondo. Un elemento questo che si riflette nell’assenza di programmi di studio standardizzati sul tema sia con riguardo a corsi di laurea in ambito sanitario, sia in relazione a formazione e specializzazione post-lauream.
L’importanza della campagna 2024
La campagna 2024 è ancora più importante perché coincide con la necessità per i diversi contesti di prendere rapidamente in considerazione l’attuazione della prima strategia globale in assoluto sull’IPC adottata da tutti i Paesi nel 2023 e supportata da un prossimo piano d’azione globale e da un quadro di monitoraggio, che include una direzione strategica chiave relativa all’istruzione e alla formazione IPC.