La trasformazione digitale sta rivoluzionando il settore Life Science, coinvolgendo anche le farmacie. Già oggi, strumenti digitali come sensori, app per la salute e real-world data consentono il monitoraggio a domicilio dei pazienti. Entro pochi anni, l’intelligenza artificiale (IA) e le terapie digitali (DTx) avranno un impatto significativo sulla medicina personalizzata e sulla gestione delle terapie.

Terapie Digitali: Innovazione e Opportunità

Le terapie digitali rappresentano una soluzione innovativa, validata clinicamente, che può integrare o sostituire le terapie tradizionali. Sebbene in Italia manchi ancora una normativa specifica, l’interesse verso queste tecnologie è crescente.

Secondo una ricerca dell’Osservatorio Life Science Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, il 65% dei pazienti italiani sarebbe disposto a utilizzare una terapia digitale proposta dal medico curante, soprattutto se migliorasse lo stile di vita e lo stato di salute (77%) e aumentasse la consapevolezza della propria patologia (72%).

«L’ecosistema Life Science sta affrontando una trasformazione profonda e in accelerazione, dettata dall’innovazione digitale che offre nuove opportunità, ma pone anche nuove sfide. La trasformazione digitale in atto impone a tutti gli attori dell’ecosistema Life Science di monitorare e comprendere i trend emergenti così come i segnali deboli.

Le imprese Pharma, Biotech e Medtech devono investire in nuove competenze e nuovi modelli organizzativi per migliorare la loro capacità di catturare il valore generato dall’innovazione digitale, sia potenziando il proprio portafoglio prodotti e servizi sia migliorando l’efficienza nei processi aziendali e nella catena del valore» spiega Emanuele Lettieri, responsabile scientifico dell’Osservatorio Life Science Innovation.

Il ruolo dei farmacisti

«Per favorire la diffusione delle terapie digitali in Italia, una volta che sarà possibile utilizzarle nel nostro Paese, bisognerebbe coinvolgere già ora pazienti e professionisti sanitari» spiega Chiara Sgarbossa, direttrice dell’Osservatorio Life Science Innovation.

«È importante avviare sperimentazioni che consentano di comprendere e misurare i benefici e gli impatti sulla salute dei pazienti, sull’attività del medico e sull’intero sistema sanitario, completando le informazioni offerte dagli studi di health technology assessment (HTA) sulle terapie digitali che continuano a trascurare la valutazione dell’impatto organizzativo, che è effettuata in circa uno studio su dieci» aggiunge Sgarbossa.

I farmacisti, in quanto professionisti della salute, possono giocare un ruolo cruciale nell’adozione delle terapie digitali, aiutando i pazienti a comprendere e utilizzare correttamente queste nuove tecnologie, garantendo che rispondano alle esigenze specifiche e migliorino la relazione con il medico curante. Inoltre, i farmacisti possono collaborare con medici specialisti e di medicina generale per integrare le DTx nella pratica clinica quotidiana.

L’Impatto dell’Intelligenza Artificiale

L’IA è destinata a rivoluzionare la medicina personalizzata, grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati e identificare correlazioni complesse. Secondo il 93% delle aziende del settore e il 74% dei direttori delle strutture sanitarie, l’IA avrà un impatto trasformativo entro 3-5 anni. Le farmacie possono beneficiare di queste innovazioni per offrire servizi più personalizzati ed efficienti ai pazienti.

«L’intelligenza artificiale può supportare e potenziare la medicina personalizzata grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati e di identificare le possibili correlazioni tra dati anche eterogenei. In particolare, l’AI viene sfruttata dal 55% delle start up attive in questo campo, ad esempio accelerando la scoperta di nuovi farmaci e molecole oppure affiancando il professionista sanitario nella presa di decisioni nel processo di cura» commenta Alberto Redaelli, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Life Science Innovation.

Barriere e Opportunità

Nonostante il potenziale delle tecnologie digitali, esistono alcune barriere alla loro diffusione: il 41% delle imprese Pharma, Biotech e Medtech indica la difficoltà di quantificare i benefici derivanti dagli investimenti necessari e la mancanza di competenze digitali, il 38% la limitatezza delle risorse economiche. Questi fattori rappresentano ostacoli significativi per le aziende del settore. Tuttavia, l’adozione di modelli organizzativi ad hoc e la formazione continua possono aiutare a superare queste sfide.