Le malattie cardiovascolari e il cancro rappresentano le due principali cause di morte e disabilità a livello mondiale. Un’alimentazione non ottimale, povera di verdura, frutta, legumi e cereali integrali e ricca di carni lavorate e rosse, cereali raffinati e zuccheri aggiunti, rappresenta un fattore di rischio primario modificabile. Sulla base di preoccupazioni di carattere sanitario, economico ed etico, le diete a base vegetale si sono progressivamente diffuse in tutto il mondo.

Obiettivo di un lavoro di revisione generale condotto da un gruppo di ricercatori di cui buona parte italiani, pubblicato su Plos One, è stato valutare l’impatto delle diete prive di proteine animali e prodotti di derivazione animale sui fattori di rischio associati allo sviluppo di malattie cardio-metaboliche, del cancro e della relativa mortalità.

La revisione condotta

La ricerca nella letteratura, effettuata nei database PubMed e Scopus dal 1° gennaio 2000 al 31 giugno 2023, ha incluso revisioni sistematiche e metanalisi pubblicate, scritte in inglese e che coinvolgessero soggetti di tutte le età. Sono stati esclusi gli studi primari e le revisioni/metanalisi basate su studi interventistici che utilizzavano i prodotti di derivazione animale come terapia per persone con malattie metaboliche.

I risultati ottenuti

La revisione ha evidenziato che, complessivamente, le diete vegetariane e vegane sono significativamente associate a un migliore profilo lipidico, controllo glicemico, peso corporeo/BMI, infiammazione e ad un minor rischio di cardiopatia ischemica e cancro. La dieta vegetariana è anche associata a una minore mortalità per patologie cardiovascolari.

D’altra parte, non è stata però segnalata alcuna differenza nel rischio di sviluppare diabete gestazionale e ipertensione nelle donne in gravidanza che seguono una dieta vegetariana. La qualità dello studio è risultata media.

Un limite fondamentale è risultato essere dovuto all’elevata eterogeneità della popolazione in studio in termini di dimensioni del campione, demografia, origine geografica, modelli alimentari e altri fattori confondenti dello stile di vita.

Conclusioni

Alla luce di quanto emerso, i ricercatori hanno concluso che le diete a base vegetale sembrano utili a ridurre i fattori di rischio cardio-metabolico, così come le patologie cardiovascolari, il rischio di cancro e la mortalità.

Tuttavia, è necessario prestare attenzione prima di suggerire l’adozione di diete a base vegetale, poiché la forza dell’evidenza dei risultati degli studi risulta limitato dall’ampia eterogeneità degli stessi e dai potenziali rischi associati a regimi potenzialmente restrittivi.