In vista della Giornata Mondiale del Cuore (29 settembre), l’Onorevole Francesco Maria Ciancitto ha promosso l’incontro “Verso la Giornata Mondiale del Cuore: prevenzione, diagnosi precoce e aderenza terapeutica” presso la Sala delle Conferenze Stampa della Camera dei Deputati.

L’evento, organizzato in collaborazione con Meridiano Cardio e The European House – Ambrosetti, ha messo in luce le criticità e le sfide nella gestione delle malattie cardio, cerebro e vascolari, la principale causa di morte in Italia con oltre 210.000 decessi nel 2021.

Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza della digitalizzazione del sistema sanitario e della collaborazione tra ospedale e territorio per migliorare l’accesso alle cure e semplificare i percorsi diagnostico-terapeutici. La mancanza di dati territoriali rappresenta un ostacolo significativo per una risposta sanitaria efficace, rendendo essenziale l’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico per migliorare l’aderenza ai piani terapeutici.

Preoccupante è la bassa allocazione di risorse alla prevenzione: solo il 5% del Fondo Sanitario Nazionale è destinato a questa voce, con notevoli differenze regionali. Il Governo Meloni ha riconosciuto questa criticità e intende aumentare gli investimenti nella prevenzione per migliorare la qualità della vita e contenere i costi sanitari.

L’incontro ha anche evidenziato la necessità di una diagnosi precoce e di una maggiore aderenza terapeutica, con proposte legislative in corso, come il DDL Semplificazione, che mira a consentire la gestione dei piani terapeutici direttamente dai medici di medicina generale, riducendo le distanze tra i pazienti e le cure.

La prevenzione rimane una priorità non solo per l’Italia ma anche a livello europeo, come sottolineato da Daniela Bianco di TEHA Group, ribadendo l’urgenza di azioni concrete per migliorare la gestione delle malattie cardiovascolari. La Senatrice Elena Murelli ha auspicato un impegno concreto del Ministero della Salute per definire una strategia condivisa tra istituzioni, classe medica e pazienti.

Secondo i dati del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità, il 98% degli italiani tra i 18 e i 69 anni presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Azioni preventive efficaci potrebbero evitare l’80% dei decessi legati a queste patologie. Un recente studio ha stimato che, nei prossimi 10 anni, una migliore gestione dei fattori di rischio potrebbe prevenire oltre 1,2 milioni di infarti e ictus fatali in Europa.