La luce solare fornisce calore ed energia, elementi essenziali per il sostentamento della vita. Tuttavia, l’eccessiva e ripetuta esposizione al sole è da tempo riconosciuta come uno dei principali fattori di rischio per il melanoma.
Negli ultimi anni, è emersa sempre più l’importanza del consiglio personalizzato, per guidare i consumatori nella scelta del prodotto fotoprotettivo adatto alle esigenze cutanee individuali. Le radiazioni ultraviolette (Uva e Uvb) e la luce visibile (Vl) emesse dal sole determinano, infatti, effetti differenti sulla pelle in base al fototipo, alla presenza o assenza di fotodermatosi, allo stile di vita, alla capacità biologica di riparare i danni al Dna, alla lunghezza d’onda, all’intensità dell’esposizione solare e alla latitudine geografica.
Per favorire la compliance e, di conseguenza, un miglior comportamento fotoprotettivo, un counseling efficace deve tener conto anche delle numerose tipologie di prodotto disponibili sul mercato e delle necessità per cui tali formulazioni sono state sviluppate.
Esigenze particolari
L’uso della protezione solare nei bambini più piccoli e negli individui con pelle sensibile richiede un’accortezza particolare. Le emulsioni a base oleosa contenenti filtri inorganici, come il biossido di titanio e l’ossido di zinco, sono da preferire ai filtri organici per neonati e bambini. Infatti, offrono una protezione ad ampio spettro con un potenziale minimo di irritazione, sensibilizzazione e penetrazione cutanea.
Gli studi disponibili sulla fotoprotezione nell’anziano sono piuttosto esigui. Quando ci si relaziona con questi individui è fondamentale prestare attenzione alla maggior incidenza dei tumori della pelle con l’avanzare dell’età, nonché all’eventuale fotosensibilità dovuta alla più elevata probabilità di assumere farmaci fotosensibilizzanti. I prodotti solari formulati per le pelli mature contengono in genere, oltre ai filtri solari, sostanze ad azione antiossidante, vitamine E e C, peptidi, niacinamide e acido ialuronico.
Una buona abitudine all’insegna dell’inclusività
Tutti gli individui, indipendentemente dal fototipo cutaneo, sono soggetti ai potenziali effetti negativi delle radiazioni ultraviolette. In funzione delle caratteristiche cutanee, è raccomandato l’uso di protettivi ad ampio spettro (Uvb e Uva), nonchè una protezione dai raggi solari a lungo termine (Uva1) e dalla luce visibile. Importante (Uv) e traggono beneficio, pertanto, dal corretto utilizzo della protezione solare.
La pelle scura vanta peculiarità specifiche che la proteggono dai raggi Uv. Basti pensare alla maggior concentrazione di melanina, alla sua distribuzione in strati più superficiali, al rapporto eumelanina/feomelanina più alto e a una riparazione del Dna più efficiente in seguito all’esposizione ai raggi Uvb, se paragonata alla pelle chiara.
Per gli individui con fototipo elevato sono stati riscontrati tassi inferiori di cancro della pelle e dei segni tipici del fotoinvecchiamento, rispetto a quelli con fototipo basso. Si rileva, tuttavia, un’incidenza più marcata dei disturbi pigmentari, in primis iperpigmentazione post-infiammatoria e melasma, accompagnata da un maggior impatto della luce visibile, che induce un’iperpigmentazione più duratura rispetto all’irradiazione Uva.
In virtù delle caratteristiche cutanee soprariportate, è raccomandato l’uso di prodotti solari ad ampio spettro (Uvb e Uva), nonché una protezione dai raggi solari a lungo termine (Uva1) e dalla luce visibile, ossia contro quelle lunghezze d’onda in grado di indurre o aggravare i disturbi della pigmentazione. Vista la spiccata capacità dei pigmenti, come per esempio l’ossido di ferro, di bloccare la luce visibile, può rivelarsi utile l’impiego di solari colorati. I cosmetici fotoprotettivi sviluppati per la pelle scura contengono spesso agenti depigmentanti e inibitori della tirosinasi, utili nella gestione del melasma, tra cui alcuni derivati del resorcinolo, il tetrapeptide-30 e la niacinamide.