I farmacisti sono una figura chiave e indispensabile nel contribuire al miglioramento dell’assistenza al paziente, con evidenze in termini di outcome clinici, aderenza terapeutica, ottimizzazione del lavoro, gestionale e organizzativo.
Sono solo alcune delle credenzialità ed expertise del farmacista che ne rendono cruciale l’inclusione nei team multidisciplinari. Un valore aggiunto all’approccio, sinergico di cooperazione e collaborazione, fra specialisti con diverso background. Lo sottolinea un recente lavoro su PharmacyTimes.
Le evidenze
I farmacisti migliorano la sicurezza dei farmaci eseguendo la riconciliazione, la somministrazione accurata e il monitoraggio terapeutico dei farmaci, riducendo gli errori e gli effetti avversi. Ottimizzano l’efficacia terapeutica sulla base di raccomandazioni e monitoraggio evidence-based, assicurando che gli obiettivi di trattamento siano raggiunti.
I farmacisti espandono l’accesso ai farmaci coordinando l’approvvigionamento, tutelandone l’assicurazione e indirizzando i pazienti ai programmi di assistenza. Riducono i costi sanitari prevenendo la cascata prescrittiva, ovvero ottimizzando l’uso di farmaci e promuovendo pratiche convenienti.
In funzione di tutte queste competenze, abilità e potenzialità, l’integrazione, efficace ed efficiente, dei farmacisti nei contesti sanitari è fondamentale: richiede pertanto una governance e una leadership forti, una formazione adeguata e opportuna, una comunicazione chiara e un’allocazione delle risorse per massimizzare il loro contributo ai team multidisciplinari. Sono i principali (s)punti dell’analisi condotta sul ruolo e il posizionamento dei farmacisti nella relazione, approccio e gestione del paziente all’interno di team multidisciplinari dedicati.
Un gioco e una interrelazione di squadra
È ormai indiscusso da evidenze cliniche e di letteratura che l’assistenza sanitaria, più efficace e performante, si struttura con un approccio collaborativo, in cui team multidisciplinari lavorano insieme, ciascuno secondo esperienza e competenza per risponde ai bisogni di centralità del paziente, favorendo migliori risultati e outcome per i pazienti.
Specie nel contesto storico attuale in cui la complessità delle malattie, la cronicità legata all’invecchiamento della popolazione sono un “must” che deve guidare le politiche decisionali e gestionali, anche in relazione a costi e alla sostenibilità del sistema. Gli stessi sistemi sanitari stanno riconoscendo il ruolo fondamentale dei farmacisti nei team multidisciplinari, anche in contesti meno specializzati.
Sul territorio
Il farmacista ha un ruolo chiave anche al di fuori dell’ambito ospedaliero. Ad esempio, nel passaggio dall’ospedale al territorio o a una struttura riabilitativa, può essere una guida per il paziente e caregiver nel direzionare verso la corretta assunzione del farmaco, quindi limitando/evitando errori di somministrazione dei farmaci.
Come parte integrante del team di assistenza multidisciplinare, possono infatti dedicarsi a aspetti di riconciliazione farmaceutica e creare un elenco accurato dei medicinali assunti dal paziente, così come monitorare medicinali che hanno una finestra terapeutica ristretta, a vantaggio della riduzione del rischio anche di eventi avversi.
Non ultimo possono contribuire, in affiancamento al clinico, ad azioni di deprescribing per farmaci non più necessari per il paziente, quindi evitando tossicità inutili, finalizzando meglio gli obiettivi terapeutici.
Tutor e counsellor per il paziente
L’educazione al paziente continua a rappresentare una mission prioritaria e principale del farmacista che ha il compito di aiutare il paziente a capire come e per quali finalità assumere una terapia specifica, promovendo l’importanza dell’aderenza. Un. lavoro che può e deve essere svolto dal letto del paziente al territorio.
Fonte: Cao DX. Collaborative health care: The essential role of pharmacists in multidisciplinary teams. PharmacyTimes. https://www.pharmacytimes.com/view/collaborative-health-care-the-essential-role-of-pharmacists-in-multidisciplinary-teams