Anche per il 2023, Cittadinanzattiva e Federfarma hanno pubblicato il “Rapporto annuale sulla farmacia”. Si tratta della sesta edizione di questo documento che ogni anno fotografa la situazione della farmacia italiana, sia dal punto di vista dei farmacisti, che compilano un questionario a loro rivolto, sia dei cittadini, che partecipano a una survey su temi speculari.
Questa edizione ha coinvolto 1.500 farmacie, di cui circa il 35% situate in zone rurali e il 70% rientranti (o candidate a rientrare) nella sperimentazione della farmacia dei servizi. Il panel dei cittadini include, invece, 4.000 persone e pazienti, dei quali il 42,6% affetto da almeno una patologia cronica o rara.
Servizi in primo piano
Sicuramente, l’aspetto più significativo nell’evoluzione delle farmacie, anno dopo anno, è l’inserimento e l’implementazione dei servizi. Un impegno declinato in ambiti diversi. Il 72% delle farmacie partecipanti al sondaggio di Cittadinanzattiva-Federfarma effettua screening per soggetti a rischio di patologie croniche, il 97,7% esegue il monitoraggio dei parametri, il 78% test ed esami diagnostici.
Molto elevata anche la percentuale dei presidi che effettua test diagnostici rapidi per infezioni batteriche, che nel 2023 ha raggiunto l’85,1%. Invece, sono più contenute le percentuali delle farmacie che somministrano vaccini: 40% quelle che effettuano vaccinazione anti Covid-19, 46% le antinfluenzali.
Anche i numeri dei servizi di aderenza terapeutica sono in diminuzione rispetto agli anni scorsi, passando dal 30% al 17,4% così come la ricognizione farmacologica, scesa dal 32 al 9,6%.
In crescita la telemedicina
Per quanto riguarda la telemedicina, si registra una crescita notevole. Se nel 2019 a offrire servizi in questa modalità era solo il 28% dei presidi, lo scorso anno siamo saliti al 65,5%. A giugno 2023, Federfarma ha eseguito un censimento, che ha coinvolto 13.997 farmacie aderenti alla Federazione (di cui 9.053 urbane e quasi 5.000 rurali).
Tra le prestazioni di telemedicina offerte, risultano eseguite:
- l’elettrocardiogramma dal 52% delle farmacie urbane e dal 47% di quelle rurali;
- l’holter pressorio dal 50% delle farmacie urbane e dal 44% delle rurali;
- l’holter cardiaco dal 46% delle farmacie urbane e dal 41% dei presidi rurali. Ancora poco diffusa, invece, la spirometria, eseguita solo dall’8% sia delle farmacie urbane sia di quelle rurali.
Per offrire queste prestazioni, il 66% dei presidi urbani e il 64% di quelli rurali ha allestito locali separati. «Quest’anno – dichiara Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, – tra i servizi più apprezzati e rappresentativi del nuovo modello di farmacia, emerge sicuramente la telemedicina, strumento utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico di lavoro delle strutture pubbliche, riducendo le liste di attesa.
Consapevoli di questa valenza socioeconomica, moltissime farmacie si sono prontamente attrezzate per offrire le prestazioni a distanza e molte altre si stanno organizzando in tal senso, anche grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr per le farmacie rurali.
La telemedicina si sta rilevando fondamentale anche ai fini della prevenzione, soprattutto in ambito cardiovascolare, come dimostrano i risultati della campagna “Cuore di donna” presentati insieme al Rapporto. Si tratta di un progetto pilota volto a promuovere la salute nell’ambito della medicina di genere. Si è svolto dal 16 ottobre al 10 novembre 2023 in 111 farmacie di tre Regioni: Lombardia, Marche e Sicilia. Sono state coinvolte 1.510 donne che hanno effettuato lo screening completo, rispondendo al questionario indicizzato volto a valutare il loro grado di rischio cardiovascolare e sottoponendosi, tramite servizi di telemedicina, a un elettrocardiogramma (Ecg) gratuito.
Sulla base di 22 parametri presi in considerazione, tra patologie pregresse e stili di vita, per 1 donna su 5 il rischio cardiovascolare è risultato alto (17,3%) o molto alto (3,6%). Tra le donne che hanno dichiarato di essere in terapia antipertensiva (30,5%), sono stati riscontrati valori alti della pressione in ben il 38,6% dei casi e valori medio-alti nel 18,7% dei casi. Di fatto, in oltre la metà delle donne già in terapia, i valori della pressione si discostano da parametri normali».
Il presidio del futuro
Guardando avanti, Cossolo auspica un cambio di paradigma del sistema. «Per prefigurare la farmacia di domani occorre un cambio di paradigma, al fine di rendere concreta e omogenea, in sinergia con gli altri operatori sanitari e le strutture sanitarie del territorio, la presenza di servizi sanitari di prossimità.
In tal senso si configurano i nuovi servizi e la telemedicina, che rappresentano per la farmacia di comunità un mezzo e non un fine. In questa direzione vanno anche gli investimenti resi disponibili dal Pnrr, che hanno garantito a migliaia di farmacie rurali di acquistare la strumentazione necessaria per coprire anche le zone interne e più disagiate del Paese».
Farmacie rurali e Pnrr
Il 35% delle farmacie intervenute nell’indagine ha sede in zone rurali. Di queste, l’80% sono farmacie rurali sussidiate, che hanno avuto la possibilità di richiedere i fondi speciali a esse destinati dal Pnrr. L’opportunità è stata colta dal 46% dei presidi sussidiati.
I fondi ricevuti sono stati usati dal 73,5% dei beneficiari per introdurre e/o migliorare le prestazioni di primo e secondo livello. Il 67,2% per la dispensazione dei medicinali, con particolare attenzione a quelli innovativi, mentre il 54,5% per la presa in carico del paziente con cronicità, al fine di rendere strutturali questi servizi.
La fiducia dei cittadini
Passando a esaminare le opinioni espresse dai cittadini, uno dei temi centrali è il loro rapporto di fiducia con il farmacista.
«Dal 2018, anno in cui Cittadinanzattiva in partnership con Federfarma ha redatto la prima edizione del “Rapporto annuale farmacia”, a oggi», dichiara Maria Vitale, senior project manager, Agenzia valutazione civica – Cittadinanzattiva, «la percezione della farmacia in quanto affidabile presidio sanitario di prossimità è sicuramente migliorata nella popolazione. Non solo si è consolidata la fiducia riposta nella rete delle farmacie, ma anche il grado di “fidelizzazione”, specialmente tra i pazienti con patologie croniche (53,3%) rispetto a coloro senza patologie croniche (46,2%). Di fatto, solo il 18,2% dei cittadini sceglie una qualsiasi farmacia».