La dieta biomediterranea si è dimostrata una strategia efficace per ridurre i rischi associati a malattie cardiovascolari, diabete e tumori. Uno studio condotto dall’Università di Roma Tor Vergata ha messo in evidenza non solo i benefici per la salute, ma anche l’impatto positivo sulla composizione del microbiota intestinale, il “secondo cervello” del nostro organismo.

Il crescente interesse verso le diete salutari ha portato alla rivalutazione della dieta mediterranea, già riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità. Lo studio ha approfondito i benefici delle diete biologiche mediterranee, con particolare attenzione agli effetti immunomodulanti e detossificanti sulla salute. Questa ricerca si inserisce in un più ampio progetto di prevenzione e promozione di modelli alimentari sostenibili e salutari.

Metodologia

Lo studio, noto come protocollo di ricerca IMOD (Italian Mediterranean Organic Diet), realizzato appunto dall’Università di Tor Vergata, Dipartimento di Biodinamica e Prevenzione, per il Progetto ‘MOdello di prOgettazione della rete dei sistemi di sicurezza alimentare, qualità nutrizionale e nutrigenomica della Dieta Mediterranea per la difesa della salute in Italia: applicazione del processo Nutrient Analysis of Critical Control Point-MOOD’, Traiettoria 5 del Ministero della Salute, ha coinvolto un campione di volontari sani i cui dati sono stati meticolosamente analizzati.

L’indagine ha considerato parametri relativi alla salute, ai valori nutrizionali e all’impatto ambientale dei cibi. In particolare, è stata valutata la composizione del microbiota intestinale, che gioca un ruolo cruciale nella salute dell’individuo.

Benefici sulla salute

I risultati della ricerca hanno dimostrato un significativo aumento dei batteri “buoni” nel microbiota (Famiglia dei Firmicutes) e una diminuzione dei batteri pro-infiammatori (Famiglia dei Bacteroides) tra il 5% e il 50%. Inoltre, i volontari hanno mostrato una perdita di peso media di circa un chilo. L’indice di aterogenicità e trombogenicità dei partecipanti è diminuito notevolmente, indicando una riduzione del rischio cardiovascolare.

Antiossidanti e infiammatori

Il consumo di una dieta biologica mediterranea ha portato a un incremento del 25% delle famiglie di batteri antiossidanti, mentre le associazioni di batteri pro-ossidanti si sono ridotte fino al 50%. Inoltre, la capacità antiossidante dei pasti è aumentata quasi quadruplicando, un fattore fondamentale per contrastare l’invecchiamento cellulare e migliorare la salute generale.

Aspetti ambientali

Oltre ai benefici per la salute, lo studio ha evidenziato anche l’importanza della dieta biologica in termini di sostenibilità ambientale. Durante il mese di dieta, l’impronta idrica per persona è diminuita significativamente, risparmiando circa 20.000 litri d’acqua per partecipante. L’impronta di carbonio ha subito un calo, contribuendo così alla lotta contro cambiamenti climatici.

OneHealth

I dati ottenuti dalla ricerca hanno confermato l’ipotesi secondo cui la dieta mediterranea biologica non solo contribuisce a una salute migliore, ma promuove anche la sostenibilità ambientale. La connessione tra una dieta sana e il mantenimento della salute globale della comunità è inequivocabile.

È essenziale aumentare la consapevolezza riguardo ai benefici della dieta mediterranea e biologica per incoraggiare un cambiamento nei comportamenti alimentari della popolazione.

Alimetanzione sostenibile

La dieta biomediterranea si dimostra un approccio efficace per migliorare la salute e diminuire i rischi di malattie croniche. L‘integrazione di alimenti biologici ha evidenti effetti positivi sia sulla salute individuale che sull’ambiente, rendendo fondamentale l’adozione di questo modello alimentare.

È necessario promuovere ulteriormente la consapevolezza riguardo i benefici della dieta mediterranea biologica, specialmente tra le giovani generazioni, per garantire una ricerca e un’alimentazione sostenibile nel futuro.