Omeoimprese presenta i risultati dell’indagine ‘Immagine dell’omeopatia tra gli opinion leader’, commissionata a EMG-Acqua
EMG-Acqua ha condotto per conto di Omeoimprese un’indagine su un campione di 300 esperti tra medici generici, farmacisti, docenti universitari in ambito medico e giornalisti che scrivono di sanità. La ricerca, intitolata ‘Immagine dell’omeopatia tra gli opinion leader’, è stata realizzata nel mese di maggio.
Il commento di Giovanni Gorga
“I risultati della ricerca sono buoni e forniscono al comparto e alle Istituzioni Sanitarie indicazioni preziose sul futuro di questa disciplina”, commenta il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga. “L’omeopatia in Italia è apprezzata dai pazienti, così come dalla comunità scientifica. Il nostro è il terzo mercato europeo dopo Francia e Germania e il processo di regolamentazione in atto, frutto del recepimento da parte delle Istituzioni nazionali di direttive europee, ci consente di avvicinarci agli standard di moltissimi altri Paesi europei per quanto riguarda il riconoscimento dell’omeopatia. In Italia, invece, troppo spesso se ne parla con pregiudizio soprattutto quando accadono – fortunatamente molto di rado – spiacevoli fatti di cronaca e la superficialità del nostro modello di comunicazione confonde il valore del farmaco e le modalità di utilizzo”.
Quando si sceglie l’omeopatia?
I medici scelgono l’omeopatia per curare raffreddori, riniti e influenze (54%), per problemi all’apparato respiratorio (33%), insonnia (27%), dolori articolari o muscolari (13%). Un trend confermato dai farmacisti.
In generale chi non consiglia o usa l’omeopatia pensa che una maggiore informazione sui farmaci, gli effetti, l’utilizzo, possano indurre a una maggiore prescrizione. Il 60% degli opinion maker e del personale sanitario dichiara di essere abbastanza informato, ma vorrebbe più comunicazione sull’efficacia (45%), sui risultati di test scientifici e sperimentazioni (37%). Il 31% dei farmacisti si aspetta indicazioni più puntuali sull’utilizzo, il 28% vorrebbe spiegazioni sulla posologia.
“Il messaggio alle aziende e soprattutto alle Istituzioni sanitarie e al Ministro della Salute è molto chiaro: la strada da intraprendere è quella di un lavoro congiunto per regolamentare, anche in Italia, tutti quegli aspetti che ancora oggi risultano non definiti. Mi riferisco, ad esempio, al tema dell’inserimento del foglietto illustrativo con posologia nelle confezioni e una maggiore presenza del Ministero in una corretta e trasparente comunicazione”.