La salute pubblica è un tema cruciale per la società contemporanea, dove la disponibilità e l’accessibilità ai farmaci rappresentano diritti fondamentali.
Tuttavia, il settore della distribuzione intermedia dei farmaci e dispositivi medici sta attraversando una crisi profonda, come evidenziato dalla IX Convention di Federfarma Servizi, tenutasi a Roma il 20 novembre 2024. I dati e le prospettive del settore, evidenziano le sfide e le potenzialità che emergono nel DDL Bilancio 2025.
Situazione attuale della distribuzione intermedia
Federfarma Servizi, che rappresenta un’importante fetta del comparto delle farmacie, ha presentato dati significativi durante l’incontro.
Sono circa 10.000 le farmacie servite, con una movimentazione di 850 milioni di confezioni e un totale di 15 milioni di consegne effettuate. Tuttavia, la crisi è vissuta anche in termini economici: per ogni confezione gestita, i distributori affrontano un costo di 90 centesimi, recuperando solo 60 centesimi, con un deficit di 30 centesimi per ogni unità. Questo squilibrio economico, unito a 15 anni di stagnazione nei margini di remunerazione, mette a rischio la sostenibilità dei servizi offerti.
La visione di Federfarma Servizi
Durante la Convention, il Presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone, ha descritto la crisi come una “fotografia della crisi” che minaccia la salute pubblica. Le inefficienze nella remunerazione, accompagnate dall’aumento dei costi operativi, pongono interrogativi su come il settore possa garantire un servizio essenziale senza un intervento normativo.
Monica Lupo, Direttore Generale di Federfarma Servizi, ha sottolineato l’importanza della distribuzione intermedia nel garantire la continuità e la puntualità nella disponibilità di farmaci. Questo è particolarmente critico nelle aree meno servite, dove le farmacie agiscono come presidi sanitari fondamentali. L’anello della filiera che collegano l’industria farmaceutica con i cittadini è vitale per il diritto alla salute.
Le prospettive nel DDL Bilancio 2025
Le eventuali misure contenute nel DDL Bilancio 2025 potrebbero rappresentare un’opportunità di rilancio per il settore. L’articolo 57 della bozza del disegno di legge prevede una rideterminazione delle quote spettanti alle aziende farmaceutiche e ai grossisti, incremento dei margini e l’introduzione di un contributo per ogni confezione di farmaco di classe A.
Queste modifiche, se approvate, potrebbero fornire un supporto economico indispensabile e una boccata d’ossigeno per un settore che necessita urgentemente di una ristrutturazione dei suoi meccanismi di incentivazione.
Implicazioni economiche e sociali
Federfarma Servizi include 19 aziende di farmacisti, generando un fatturato di 5,3 miliardi di euro e occupando circa 3.700 professionisti, di cui il 42% sono donne e il 28% giovani sotto i 35 anni.
Questi dati rappresentano non solo il potenziale del settore, ma anche il contributo significativo alla salute pubblica. La resilienza dimostrata dal settore rivela un impegno costante nel garantire servizi sanitari essenziali, malgrado le difficoltà economiche.
Sfide e opportunità
In sintesi, il settore della distribuzione intermedia si trova a un bivio, affrontando seri problemi economici ma anche opportunità di riforma che potrebbero aiutarlo a rinsaldare la sua posizione nella filiera sanitaria.
Come sottolineato da Antonello Mirone, è fondamentale che il sostegno normativo si traduca in un’efficace e sostenibile capacità di offrire servizi alle farmacie, in modo che queste ultime possano continuare a svolgere un ruolo vitale nella garanzia della salute pubblica, specialmente per le fasce più vulnerabili della popolazione. Collettivamente, il settore e le istituzioni devono lavorare per un futuro in cui la salute pubblica non sia solo un obiettivo, ma una realtà sostenibile.