L’antibiotico-resistenza rappresenta una delle più importanti sfide di salute globale del XXI secolo. In assenza di studi comparativi in grado di offrire stime complete circa l’onere dell’antibiotico-resistenza nelle diverse aree del mondo, con tendenze storiche e previsioni future, una metanalisi pubblicata su Lancet, ha inteso colmare questa lacuna.

L’analisi ha stimato i decessi e gli anni di vita con disabilità attribuibili e associati all’antibiotico-resistenza per 22 patogeni, 84 combinazioni patogeno-farmaco e 11 sindromi infettive in 204 Paesi dal 1990 al 2021.

Lo studio condotto

Per l’analisi sono stati raccolti e utilizzati dati su cause di morte multiple, dati di dimissione ospedaliera, dati microbiologici, studi di letteratura, profili di resistenza a singoli farmaci, vendite farmaceutiche, indagini sull’uso di antibiotici, sorveglianza della mortalità, dati di linkage, dati sulle richieste di rimborso assicurativo per pazienti ambulatoriali e ricoverati e dati pubblicati in precedenza, coprendo 520 milioni di record individuali.

È stata utilizzata la modellazione statistica per produrre stime relative all’onere della resistenza antimicrobica per tutte le località, comprese quelle prive di dati.

L’approccio è stato basato sulla stima di 5 macro componenti:

  • il numero di decessi per sepsi;
  • la percentuale di decessi per sindrome infettiva attribuibili a una specifica sindrome infettiva;
  • la percentuale di decessi per sindrome infettiva attribuibili a uno specifico agente patogeno;
  • la percentuale di uno specifico agente patogeno resistente a un antibiotico di interesse;
  • l’eccesso di rischio di decesso o di durata di un’infezione associato a questa resistenza.

Gli scenari ipotizzati

Utilizzando queste componenti, è stato stimato il carico di malattia attribuibile e associato alla resistenza antimicrobica, definito sulla base di due scenari controfattuali: uno scenario in cui tutte le infezioni resistenti ai farmaci sono sostituite da infezioni sensibili ai farmaci e uno scenario alternativo in cui tutte le infezioni resistenti ai farmaci sono sostituite da nessuna infezione.

Sono state, inoltre, prodotte previsioni globali e regionali dell’incidenza della resistenza agli antibiotici fino al 2050 per tre scenari:

  • uno scenario di riferimento, che rappresenta una previsione del futuro più probabile;
  • uno scenario di farmaci Gram-negativi, che ipotizza lo sviluppo futuro di farmaci mirati agli agenti patogeni Gram-negativi;
  • uno scenario di cure migliori, che ipotizza miglioramenti futuri nella qualità dell’assistenza sanitaria e nell’accesso ad antimicrobici appropriati.

I risultati ottenuti

Nel 2021, è stato stimato un totale di 4,71 milioni di decessi associati all’antibiotico-resistenza batterica, di cui 1,14 milioni ad essa direttamente attribuibili.

È emerso che l’andamento della mortalità da antibiotico-resistenza negli ultimi 31 anni varia sostanzialmente in base all’età e alla località.

Differenze nella mortalità correlata all’antibiotico-resistenza in base all’età e alla località

Dal 1990 al 2021, i decessi per antibiotico-resistenza sono diminuiti di oltre il 50% tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, ma sono aumentati di oltre l’80% per gli adulti di 70 anni e oltre.

La mortalità è diminuita per i bambini di età inferiore ai 5 anni in tutte le macro-aree del mondo, al contrario della mortalità per antibiotico-resistenza nelle persone di 5 anni e più, aumentata in tutte le succitate aree.

I patogeni più rilevanti nell’ultimo trentennio

Sia per i decessi associati che per quelli attribuibili all’antibiotico-resistenza, lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente è quello che ha registrato l’aumento maggiore a livello globale (da 261.000 decessi associati e 57.200 decessi attribuibili nel 1990, a 550.000 decessi associati e 130.000 decessi attribuibili nel 2021). Tra i batteri Gram-negativi, la resistenza ai carbapenemi è aumentata più di ogni altra classe di antibiotici, passando da 619.000 decessi associati nel 1990 a 1,03 milioni di decessi associati nel 2021, e da 127.000 decessi attribuibili nel 1990 a 216.000 nel 2021.

Nel 2020 e nel 2021 si è registrata una notevole diminuzione delle malattie infettive non correlate alla vaccinazione. Le previsioni indicano che nel 2050 potrebbero verificarsi a livello globale 1,91 milioni di decessi attribuibili e 8,22 milioni di decessi associati alla resistenza antimicrobica.

Le previsioni per il 2050

Le macro-aree con il più alto tasso di mortalità da antibiotico-resistenza per tutte le età nel 2050 sono previste essere l’Asia meridionale e l’America Latina e i Caraibi.

L’aumento dei decessi attribuibili alla resistenza antimicrobica sarà maggiore tra le persone di 70 anni e più (65,9% dei decessi di tutte le età attribuibili alla resistenza antimicrobica nel 2050).

In netto contrasto con il forte aumento del numero di decessi dovuti alla resistenza antimicrobica, pari al 69,6% dal 2022 al 2050, il numero di anni di disabilità correlati ha registrato un aumento molto più contenuto, pari al 9,4%, raggiungendo i 46,5 milioni nel 2050.

Evitabili oltre 90 milioni di decessi grazie a “cure migliori”

Nello scenario “cure migliori”, per tutte le fasce d’età, 92 milioni di decessi potrebbero essere cumulativamente evitati tra il 2025 e il 2050, grazie a una migliore cura delle infezioni gravi e a un migliore accesso agli antibiotici, mentre nello scenario “farmaci per i Gram-negativi”, 11,1 milioni di decessi per antibiotico-resistenza potrebbero essere evitati grazie allo sviluppo di una pipeline di farmaci per i Gram-negativi per prevenire i decessi correlati alla resistenza antimicrobica.

Osservazioni conclusive

Valutare l’andamento della mortalità da antibiotico-resistenza nel tempo e nei diversi territori è necessario per capire come si sta sviluppando questa importante minaccia per la salute globale e ci prepara a prendere decisioni informate sugli interventi, hanno sottolineato gli autori dello studio.

I risultati dimostrano l’importanza della prevenzione delle infezioni, come dimostra la riduzione dei decessi per antibiotico-resistenza nei soggetti di età inferiore ai 5 anni. Allo stesso tempo, si evidenzia una tendenza preoccupante tra le persone di età superiore ai 70 anni, insieme a una comunità globale che invecchia rapidamente.

Le tendenze opposte nel carico di decessi da resistenza agli antibiotici tra individui più giovani e più anziani spiegano il moderato aumento futuro del numero globale di anni di disabilità rispetto al numero di decessi. Data l’elevata variabilità del carico di antibiotico-resistenza in base al luogo e all’età, è importante che gli interventi combinino la prevenzione delle infezioni, la vaccinazione, la riduzione al minimo dell’uso inappropriato di antibiotici negli allevamenti e nell’uomo e la ricerca di nuovi antibiotici per ridurre il numero di decessi previsti per il 2050.