Prosegue l’impegno della farmacia italiana nell’accrescere il livello di sostenibilità della propria attività a trecentosessanta gradi. Il settore sta modificando via via il proprio approccio verso la tutela dell’ambiente e la responsabilità sociale, attraverso diverse iniziative.
Le ultime edizioni del rapporto di Cittadinanzattiva e Federfarma hanno analizzato l’atteggiamento dei farmacisti verso questi temi e le azioni messe in campo per raggiungere obiettivi in ambito Esg (Environmental, social, governance). Nel concreto, con environmental si fa riferimento all’impatto ambientale, all’uso delle risorse naturali, alla biodiversità e agli effetti di questi elementi sulla salute umana. Le azioni intraprese dalla farmacia in questo ambito riguardano la scelta dei materiali, i consumi energetici e idrici e le emissioni prodotte.
Nel report 2022 Cittadinanzattiva-Federfarma, il 52,5% dei farmacisti ha dichiarato questi temi molto importanti e il 40% abbastanza importanti. Con social si intendono, invece, vari aspetti relativi alla sostenibilità sociale, che vanno dalla sicurezza e salute sul lavoro alla formazione, all’equità di genere, fino alla gestione sostenibile di produzione e distribuzione. Anche in questo caso, si tratta di fattori considerati molto importanti da un’elevata percentuale di farmacisti (57,5%) o abbastanza importanti (38,6%). Infine, la governance riguarda fattori gestionali improntati su pratiche etiche e di trasparenza. Il 57,2% dei farmacisti li ritiene elementi molto importanti, invece, il 37,4% li considera abbastanza importanti.
Iniziative ecologiche
Quelle appena viste erano le opinioni dei farmacisti nel 2022, vediamo come queste hanno trovato concretezza un anno dopo. Nel 2023, il 76,7% delle farmacie, che hanno risposto al questionario di Cittadinanzattiva e Federfarma, ha intrapreso pratiche volte alla riduzione dei consumi energetici, il 65,5% iniziative di riciclo o riduzione dei rifiuti, il 64% ha ridotto l’uso della carta sostituendola con alternative digitali, il 44,9% ha introdotto confezioni riciclabili o biodegradabili. Si evidenziano, poi, altri tipi di azioni sostenibili, come l’adesione a iniziative ambientali nel settore farmaceutico (14,9%) o a una comunità energetica (6,6%).
Pratiche sociali virtuose
Anche sul fronte sociale, la farmacia italiana ha mostrato grande impegno. Il 53,9% delle farmacie ha offerto servizi di consulenza e informazione su uno stile di vita sano, il 36,9% ha partecipato a iniziative comunitarie volte alla promozione di salute e benessere, il 21,6% ha preso parte ad attività promosse da associazioni civiche e di pazienti, il 13,6% ha aderito a partenariati con organizzazioni o enti locali per iniziative di sostenibilità sociale. Se, nel caso delle buone pratiche ambientali, solo una minoranza di farmacisti (4,5%) ha dichiarato di non aver messo in atto nessuna delle attività citate, la percentuale di quelli che non ha ancora intrapreso iniziative sociali come quelle riportate sopra è molto più elevata.
«Da segnalare», commentano in merito Cittadinanzattiva e Federfarma, «che un rilevante 27,5% dei farmacisti intervistati ammette di non attuare alcuna delle pratiche citate dai colleghi. Analogamente si può dire per il 30,9% dei farmacisti che dichiarano di non porre in essere pratiche etiche e di trasparenza nella gestione della propria attività. Da questo punto di vista, la sfida alla quale è chiamata la categoria dei farmacisti è proprio quella di ridurre queste percentuali quanto prima».