Il consumo di alcol in Italia rimane un problema. Se è vero difatti che 4 connazionali su 10 dichiarano di non consumare bevande alcoliche, ben 6 su 10 ne fanno un uso abituale o eccessivo esponendo a rischio la propria salute.
Il binge drinking, cioè il consumo episodico eccessivo, interessa il 9,6% degli adulti, un 10% consuma alcolici prevalentemente o esclusivamente fuori pasto mentre un 2% consuma abitualmente alcolici in quantità elevata.
Alcol e over65
La situazione appare migliore tra gli over65, tra i quali il consumo di alcol interessa solo 4 soggetti su 10; tuttavia, 2 su 10 riferiscono un consumo moderato e il 17% è a rischio.
Sono questi alcuni dei principali dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, frutto delle sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento, relative alla popolazione adulta (18-69 anni) e a quella anziana (over 65 anni).
Identikit dei consumatori a rischio del biennio 2022-23
Per quanto concerne gli anni 2022-2023, emerge dalle interviste realizzate un identikit specifico del consumatore a rischio: uomo, giovane e giovanissimo, con un elevato livello di istruzione e un buon livello economico, residente per lo più nel Nord.
Il trend evidenzia che dal 2010 fra gli uomini è aumentato il consumo a maggior rischio a fronte di una tendenziale riduzione del binge drinking.
Di contro, il consumo di alcol a maggior rischio risulta stabile tra le donne, con un aumento del binge drinking, anche se la soglia di consumo resta comunque inferiore a quella maschile.
Tra i senior, il trend di consumo interessa invece prevalentemente gli uomini, riducendosi all’avanzare dell’età.
Le sorveglianze ISS rivelano altresì che l’attenzione degli operatori sanitari verso il problema resta troppo bassa, tanto che solo il 7% dei consumatori a maggior rischio ha dichiarato di aver ricevuto un suggerimento di bere meno.
Le tendenze principali del consumo a rischio
Dopo la pandemia, torna il binge drinking, in prevalenza tra i più giovani, con un importante 36% nel target 18-24 anni, e molto superiore rispetto a quanto osservato nei target più avanzati.
Il binge drinking così come il consumo di alcol fuori pasto sono prerogative dei più giovani e socialmente più avvantaggiati, mentre il consumo abituale elevato è caratteristica di persone meno giovani e socialmente più svantaggiate.
Le varianti geografiche del consumo
L’area del Nord Italia resta quella a maggior rischio, con trend in aumento in particolare in Valle d’Aosta e PA di Bolzano, seguite, tra le Regioni settentrionali, dalla PA di Trento, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Nel Meridione, la regione più interessata risulta il Molise che presenta una percentuale di consumatori a maggior rischio pari a quelli della PA di Bolzano.
Anche il binge drinking risulta prevalente al Nord, anche se Molise e Sardegna si distinguono per questo trend tra le regioni del Sud del Paese.
Uso di alcol nonostante espresse controindicazioni
A preoccupare maggiormente è il fatto che numerosi sono i consumatori che continuano a consumare alcolici nonostante espresse controindicazioni – il 49% di coloro che presentano patologie epatiche, il 10% delle donne in gravidanza e addirittura il 27% di quelle in allattamento.