Un mercato florido e in continua espansione che solo nell’ultimo anno ha visto il debutto di circa 4 mila nuove referenze. Dominato da prodotti vitaminici e per la funzionalità dell’apparato digerente, che rappresentano il 49% delle vendite, il mondo degli integratori alimentari continua a crescere anche in Italia: con una impennata nel 2024 del 5,5% oggi vale 5,2 miliardi.
È un mondo ancora dominato dalle farmacie che rappresentano il 76% del mercato e che chiama direttamente in causa le competenze e la professionalità dei farmacisti, ai quali i clienti si rivolgono per avere consigli e ottenere spiegazioni. La fotografia di questo mercato, che sembra non conoscere battute d’arresto, è stata scattata da Claudia Rocco, senior director offering and operation di Iqvia – società di analisi e consulenze nel campo della human data science – a Cosmofarma, il salone dedicato alle farmacie ospitato da BolognaFiere, nell’ambito di Nutraceutical Conference, incontro promosso da Sinut, società italiana di nutraceutica.
“Parliamo di un mercato in costante sviluppo spinto da una attenzione sempre più forte da parte dei consumatori nei confronti della prevenzione e nel quale la farmacia è un punto di riferimento”, ha spiegato Rocco.
Il farmacista: dispensatore di consigli
È al banco che i cittadini chiedono ai farmacisti suggerimenti sugli integratori alimentari più adeguati alle loro esigenze di salute e informazioni sulle tecnologie che stanno innovando il settore, tra cerotti per l’assorbimento tramite il derma, compresse, sciroppi. Cosa che contribuisce a spiegare perché le farmacie continuano ad essere i luoghi di vendita privilegiati nonostante prezzi leggermente più elevati rispetto a quelli dell’e-commerce: una media di 18 euro a confezione contro i 12 delle piattaforme online.
Anche la grande distribuzione organizzata si è affacciata da tempo sul mercato degli integratori senza tuttavia riuscire a scalfire la posizione dominante delle farmacie, dove vanno a ruba i probiotici (costituiscono il 10% del valore complessivo del venduto), seguiti dai prodotti a base di minerali (magnesio e potassio soprattutto) e da quelli per la funzionalità dell’apparato digerente.
“In questo campo – ha detto Federica Fogacci (Università di Bologna) – il farmacista svolge un ruolo fondamentale, quello di educare alla salute, tenendo sempre presente che l’uso degli integratori deve comunque accompagnarsi a una alimentazione sana e a un corretto stile di vita e che non deve mai sostituire un trattamento farmaceutico”.
Boom di vendite tra i senior
La presentazione dell’andamento del mercato degli integratori alimentari è stata l’occasione anche per illustrare, da parte Iqvia il rapporto sulla salute degli italiani, con un focus sui senior over60. Una fascia di popolazione che ha alcune priorità.
Prima di tutto il mantenimento in salute (obiettivo primario per il 77% dei senior). Non mancano le criticità: il 50% degli over 60 è in sovrappeso, il 25% ha problemi legati a livelli alti di colesterolo e trigliceridi.
Tuttavia, è proprio tra i senior che sta prendendo sempre più piede il ricorso agli integratori: ne fa uso il 24%, puntando soprattutto su multivitaminici, prodotti per il buon funzionamento dell’intestino o per tenere sotto controllo il colesterolo. Ci sono però alcune differenze tra uomini e donne, con i primi che insieme alle vitamine privilegiano gli integratori per la funzionalità urinaria, le seconde più attente all’apparato digerente.
Tra gli uomini in particolare vanno a ruba i prodotti per la prostata (un mercato di oltre 95 milioni di euro all’anno). In crescita anche gli integratori per il benessere e la bellezza: collagene e acido ialuronico valgono oggi 37 milioni, con un balzo in anno che supera il 34%.