Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia

Educare trasversalmente tutte le generazioni, a partire dalle giovani fasce di popolazioni meno propense a “programmare” una longevità in salute, è fra le “mission” della farmacia. Consigli in tema di alimentazione, integrazione e benessere in senso lato: cresce il numero di giovani che trovano in farmacia un luogo capace di dare risposte esaustive, puntuali e su misura alle loro esigenze.

«Quasi quotidianamente ci interfacciamo con ragazzi che si rivolgono in farmacia – spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia – per avere consigli prevalentemente di vita pratica, cui suggeriamo ad esempio interventi migliorativi dello stile alimentare, spesso carente di frutta e verdura, evitando il junk food, regolamentando i pasti, consumati a tavola e non secondo il tipico mordi e fuggi, tanto di moda.

Laddove osserviamo delle carenze nutrizionali, o al bisogno, proponiamo il giusto integratore, raccomandando ai giovani di diffidare dei messaggi spesso fuorvianti che ricorrono in rete e soprattutto di rivolgersi per l’acquisto a canali autorizzati e certificati, in primo luogo la farmacia. Consigli che, lo sottolineiamo sempre, vanno inseriti in un contesto globale di vita sana, che comprenda anche attività sportiva, praticata quotidianamente, nelle quantità raccomandate dalle Linee Guida e secondo le proprie inclinazioni.

La nostra è una attività di counselling in “continuità”, personalizzata sul singolo che si basa sui pilastri, fondamenta della longevità: buona alimentazione e corretti stili di vita, “focus” su cui la farmacia deve e dovrà dedicare sempre maggiore attenzione. Penso, ad esempio, ai disturbi alimentari, trasversali a tutte le fasce di età giovanili, indipendentemente dal sesso e genere, che vanno dall’anoressia alla bulimia, al disturbo ossessivo-compulsivo. O, senza pensare a problematiche così specifiche e importanti, educando che il dimagrimento, ovvero il peso forma si può raggiungere anche senza far ricorso a diete miracolose, nutrendosi meglio, con alimenti giusti, sul modello della dieta mediterranea, smaltendoli poi con sano movimento».

Un impegno che dovrebbe essere sostenuto anche con l’attivazione di campagne educazionali dedicate in farmacia e condiviso a livello istituzionale: un forte messaggio “di prossimità” delle figure e strutture sanitarie referenziali sul territorio verso i cittadini.

L’attenzione ai “giovani” anziani

La prospettiva è che la compagine degli over 80 e ultracentenari sia destinata a raddoppiare entro il 2050 e con essi le pluricronicità correlate. La farmacia rivolge all’anziano, principale target di riferimento, azioni e servizi dedicati che puntano a garantire qualità di vita, pratica e salutistica, alla popolazione e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e dell’intero sistema.

«I grandi anziani – prosegue la dottoressa – hanno raggiunto quota 25 mila, confermando la capacità del territorio nel sostenere adeguatamente l’invecchiamento. La farmacia dovrà contribuire a questo obiettivo potenziando e/o implementando iniziative rivolte a questo cluster di pazienti, anche con servizi “di prossimità”. Ad esempio, in Regione Lombardia stiamo lavorando all’aggiornamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che concluderemo entro la fine di aprile, in un’ottica di awareness, finalizzata a rendere i cittadini-pazienti più consapevoli e aggiornati anche sulle opportunità offerte dal SSN.

Fra i compiti prioritari della farmacia vi è proprio educare il paziente all’assunzione della terapia nella modalità corretta, quindi, a favorire aderenza e compliance. Con questo obiettivo, accogliendo l’invito delle Regione, stiamo definendo un progetto di ricognizione farmacologica all’interno dei presidi, ad adesione libera, che prevede la definizione di un percorso educazionale per cittadini per imparare le “best practice” di una corretta assunzione dei farmaci, specie per le cronicità, o degli integratori, nei modi, tempi e periodi giusti nel rispetto dell’appropriatezza e adeguatezza terapeutica che potenziano l’efficacia della cura.

Questi ultimi due, sono caposaldi su cui occorre investire maggiormente in formazione, coinvolgendo anche familiari o care giver che hanno in carico l’anziano e in sensibilizzazione dell’intera popolazione. Inoltre, sul modello di quanto già implementato in diversi paesi, è necessario incentivare la prescrizione per patologia che consente al cittadino di non recarsi mensilmente dal medico per rinnovare la ricetta, potendo, invece, ritirare la terapia direttamente in farmacia, previo inserimento da parte del curante di tutti i dati e dell’anagrafica del paziente in una apposita piattaforma informatica condivisa».

L’auspicio è, inoltre, di potenziare e/o ampliare la farmacia dei servizi con nuovi “vantaggi” per il cittadino, ad esempio la possibilità di eseguire all’interno del presidio nuovi esami di secondo livello.

Le nuove tecnologie

Stanno entrando, migliorando e implementando le possibilità di servizi innovativi, user friendly per il cittadino e per l’operato del farmacista. Tra gli ultimi nati, in regione Lombardia, la creazione di un’app “Farmacia aperta” consente di reperire il presidio in servizio più “in prossimità” al proprio domicilio.

«Stiamo cercando di informatizzarci e di diventare sempre più social, non solo per essere più vicini al cittadino ma anche perché le nuove tecnologie potranno migliorare sensibilmente i servizi in farmacia – commenta la presidente – Ne sono un esempio l’introduzione della ricetta elettronica o di strumenti innovativi, come gli ECG appunto, che consentono di avere il risultato del test in pochi minuti, o dispositivi per l’autoanalisi e molte altre prestazioni di secondo livello, fino alla telemedicina e alla possibilità di eseguire per il cittadino prenotazioni CUP, richieste di scelte e revoca del medico di famiglia. La farmacia dimostra, dunque, di essere capace di stare al passo con i tempi e di saper rispondere alle esigenze della popolazione, pronta a raccogliere nuove sfide».

Fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi è la costante collaborazione tra la farmacia, la Regione di appartenenza, e con tutti gli attori che fanno parte delle SSN in una triangolazione: operatori sanitari, istituzioni, cittadino.

«Ai giovani, come agli anziani – conclude la presidente – raccomando di affidarsi ai medici e farmacisti, fiduciari e figure referenziali del nostro sistema sanitario forte, universalistico che cura tutti e chiunque, indipendentemente dalla disponibilità del singolo come è nel diritto alla salute, su cui vanno potenziati investimenti, individuali e collettivi, in termini di risorse e di buoni comportamenti, garanzia di una longevità in salute».