Oggi, 14 marzo, si celebra la Giornata Mondiale del Sonno. Si tratta di un’iniziativa annuale promossa dalla World Sleep Society allo scopo di sensibilizzare sempre più cittadini sull’importanza imprescindibile di una buona qualità del sonno per la tutela della propria salute.

Gli esperti, come riportato sul sito ufficiale dell’evento promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, ricordano che “il sonno è essenziale per la salute e il benessere. Un buon sonno promuove la resilienza, mentre un sonno non ottimale ha impatti negativi su praticamente tutti gli aspetti del corpo e della mente. Il sonno è importante quanto la nutrizione e l’esercizio.”

Il sonno è il momento in cui il nostro corpo recupera le energie spese durante la giornata ma non solo: rappresenta anche un momento fondamentale per il consolidamento della memoria, la concentrazione e la gestione delle emozioni. Durante la fase di sonno, infatti, le informazioni apprese vengono fissate nella memoria a lungo termine, mentre quelle superflue vengono eliminate.

Quanto sonno serve ai ragazzi?

Per i bambini e gli adolescenti, il sonno assume un’importanza ancora maggiore. Secondo le raccomandazioni degli esperti, infatti, i ragazzi in età scolare dovrebbero dormire tra le 9 e le 11 ore se hanno un’età compresa tra i 6 e i 13 anni, e tra le 8 e le 10 ore per chi ha tra i 14 e i 17 anni. Le esigenze di sonno variano a seconda dell’età: i bambini piccoli, infatti, spesso hanno difficoltà ad addormentarsi da soli, mentre gli adolescenti tendono a rimanere svegli fino a tardi, a causa di un naturale cambiamento nei loro ritmi biologici.

Inoltre, per gli adolescenti può risultare complicato regolare il ciclo sonno-veglia, soprattutto a causa dell’uso dei dispositivi elettronici (smartphone su tutti) nelle ore serali. Gli esperti sottolineano che è fondamentale che i genitori stabiliscano delle regole per aiutare i figli a gestire i loro ritmi quotidiani. Queste regole, inoltre, dovrebbero essere introdotte con qualche giorno di anticipo rispetto all’inizio della scuola, per garantire una transizione più agevole verso un buon riposo notturno.

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