Prevedere la completa dematerializzazione di tutte le prescrizioni farmaceutiche, rideterminare le quote di spettanza delle aziende farmaceutiche e dei grossisti, rafforzare il settore con l’erogazione di un contributo, per gli anni 2026 e 2027, a favore delle aziende farmaceutiche, prorogare al 2025 la sperimentazione della farmacia dei servizi.
Sono questi i quattro passaggi strategici della Finanziaria 2025 che secondo Sunifar (Sindacato Unitario dei Farmacisti rurali) possono favorire la crescita delle farmacie.
I quattro punti nel dettaglio
- La Finanziaria 2025 esprime l’intenzione e la volontà di rafforzare il settore/la filiera farmaceutica: un impulso importante per la crescita di ruolo delle farmacie, al servizio del cittadino. Sunifar, tramite la voce del presidente Gianni Petrosillo, sottolinea l’importanza di almeno 4 punti del nuovo documento:
- Dematerializzazione di tutte le prescrizioni farmaceutiche (comma 317). Questa è a carico del Servizio Sanitario Nazionale, dei servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile (SASN) e dei cittadini. La dematerializzazione si associa a un importante obiettivo: migliorare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva ed efficientare/implementare l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico (FSE), favorire il controllo dei sanitari, farmacisti compresi, del corretto utilizzo dei farmaci da parte del cittadino. Ad esclusione delle ricette redatte in regime privato, per cui le disposizioni sulla dematerializzazione sono più recenti, la dematerializzazione delle ricette SSN a livello nazionale ha raggiunto circa il 90%, tenuto conto anche delle variazioni regionali. Al momento tuttavia la completa dematerializzazione, non sembra possibile per vari fattori, tra cui le interruzioni dei sistemi di accoglienza, sia centrali che regionali, la difficoltà del medico a inviare i dati della prescrizione ai sistemi in specifici contesti come le visite domiciliari l’assenza o il mal funzionamento delle infrastrutture, la mancanza di connessione alla rete e così via.
- Ridetermina delle quote di spettanza delle aziende farmaceutiche e dei grossisti (comma 324). Tali quote dovranno essere fissate rispettivamente al 66 e al 3,6%. Non si tratta di un cambio del prezzo ex-factory, ma del trasferimento della quota dello 0,65% del prezzo al pubblico da parte dei produttori a favore dei grossisti, senza possibilità che tale quota venga poi trasferita alle farmacie. Fatto salvo l’ulteriore quota dell’8% da riconoscere da parte dell’industria alla filiera per i farmaci che non hanno mai goduto di copertura brevettuale.
- Erogazione di un contributo, per gli anni 2026 e 2027, a favore delle aziende farmaceutiche (comma 326), pari cioè a una quota di 0,05 euro per ogni confezione di farmaco appartenente alla classe a), avente prezzo al pubblico fino a 10 euro e distribuito alle farmacie territoriali. Il valore del contributo è limitato 50 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio, a valere sul FSN. Tale contributo ha l’obiettivo di rafforzare l’intero settore.
- Proroga al 2025 della sperimentazione della farmacia dei servizi (comma 328) e relativo rifinanziamento di ulteriori 25,3 milioni di euro. Tale disposizione favorirà processo di avanzamento dei ruoli delle farmacie nel quadro della riforma dei modelli organizzativi territoriali del SSN.