I disturbi gastrointestinali colpiscono un gran numero di pazienti: si stima che due italiani su tre ne abbiano sofferto almeno una volta nella vita. I sintomi per i quali ci si rivolge più di frequente al farmacista per un consiglio sono bruciore epigastrico, reflusso gastroesofageo, digestione lenta e difficile, accompagnata spesso da nausea, cefalea e dolore addominale. Senza dimenticare la sindrome dell’intestino irritabile, condizione caratterizzata da un’alternanza tra diarrea e stitichezza, accompagnata da gonfiore e dolore al basso ventre.
Quasi sempre sono disturbi per i quali non vi è una causa organica ma il compito di noi farmacisti è comunque quello di verificare, attraverso un attento colloquio, che i disturbi non siano cronici, che siano assenti i classici sintomi di allarme, ossia perdita di peso, presenza di sangue nelle feci o di un importante dolore addominale, e se il paziente non risponde alle terapie prescritte dal medico.
Le cause di questi problemi sono spesso da rintracciare nello stile di vita: abitudini alimentari scorrette, sedentarietà, ritmi frenetici accompagnati da una buona dose di ansia e stress. Se infatti consideriamo che l’apparato gastrointestinale è costituito da più di 500 milioni di cellule nervose strettamente interconnesse con il sistema nervoso centrale, appare evidente come emozioni negative possano condurre allo sviluppo di una sintomatologia fastidiosa, quando non dolorosa, che inficia la qualità della vita.
Nella pratica quotidiana il farmacista si trova a consigliare e dispensare antiacidi, procinetici antidiarroici piuttosto che integratori a base di enzimi, fermenti e piante ad azione carminativa, antispastica o colagoga e coleretica.
Spesso queste cure aiutano il paziente, ma raramente con un unico prodotto si possono trattare tutti i sintomi. Qui viene in aiuto l’omeopatia, secondo sistema terapeutico più diffuso al mondo, che offre la possibilità di ampliare il consiglio al banco: può essere usata da sola o in associazione ad altre terapie, è priva di tossicità, sicura, efficace e adatta a tutte le età.
Come difendersi
I medicinali omeopatici utili per il trattamento dei disturbi gastrointestinali sono numerosi, ma il primo a cui si pensa è sicuramente Nux vomica 9CH, che può essere consigliato in associazione a un antiacido, a un inibitore di pompa, a un procinetico o a un lassativo. Il paziente “ideale” è colui quello soffre di bruciore epigastrico con crampi, lentezza a digerire e mal di testa, una persona molto dedita al lavoro, stressata e perfezionista, che tende ad avere reazioni eccessive e sproporzionate.
Nei soggetti che rispondono bene a Nux vomica l’alvo non è regolare, spesso hanno continui stimoli inefficaci e possono soffrire di emorroidi. Tendono a desiderare cibi molto conditi e piccanti, abusano di alcool o caffè e fumano. I sintomi concomitanti sono nausea, lingua patinosa e sonnolenza post-prandiale. Dormono poco e si risvegliano molto presto, pensando ai loro impegni.
Ignatia amara 15CH appartiene alla stessa famiglia di Nux vomica ed è consigliata in pazienti che presentano sbadigli, bolo isterico, nausea che migliora mangiando, e palpitazioni. Sintomi che compaiono specialmente dopo uno stress d’origine emozionale, come un dispiacere, una contrarietà, un lutto, e che migliorano con la distrazione.
A pazienti che soffrono di gastrite, eruttazioni, gonfiori intestinali localizzati nel basso ventre, digestione lenta e difficile, originata da insufficienza epatica e caratterizzata da sonnolenza postprandiale, lieve mal di testa, bocca amara e stipsi con feci caprine, è consigliato Lycopodium clavatum 9CH. Segno caratteristico di Lycopodium clavatum è la fame vorace, che si sazia ai primi bocconi. Molto spesso viene consigliato anche di assumere Nux vomica prima dei pasti e Lycopodium subito dopo: è sempre un successo.
Colocyntis 9CH, infine, è il medicinale del pronto soccorso quando il mal di pancia è talmente forte che costringe la persona che ne soffre a piegarsi in due o a desiderare di comprimere la regione addominale. Viene spesso consigliato nelle coliti caratterizzate da presenza di meteorismo e flatulenza che non dà sollievo, accompagnata a volte da diarrea. Lo si può considerare l’antispastico per eccellenza. La caratteristica etiologica di questo medicinale è un forte stress psicologico o una forte arrabbiatura.
Antimonium crudum 9CH (chiamato dagli omeopati “il mangione dell’omeopatia”): in seguito alle abbuffate tipiche delle feste, quando la persona ha mangiato di tutto e troppo, potremmo definirlo il disintossicante per eccellenza.
Ansia e disturbi gastrointestinali
Come detto, molto disturbi gastrointestinali sono strettamente legati a emozioni negative. Per questa ragione, spesso ai pazienti vengono consigliati medicinali che vanno a trattare ad esempio gli stati d’ansia e di agitazione, per alleviare i sintomi.
Gelsemium sempervirens 30CH, ad esempio, è un medicinale indicato per tutte le forme di ansia, accompagnate da attacchi di panico. È consigliato ai pazienti che, in vista di un evento importante, che sia un incontro di lavoro o un esame, vengono colti da tremori e attacco di diarrea, accompagnata da poliuria.
Argentum nitricum 30CH è indicato invece per le persone che manifestano un’ansia caratterizzata da precipitazione, soffrono di gastrite, eruttazioni e diarrea ma, al contrario di Gelsemium sempervirens, appena si trovano di fronte all’esame o all’evento importante danno il meglio di sé.
Per mamme e bambini
Ci sono dei medicinali omeopatici che vengono spesso consigliati alle donne incinta e alle mamme per i loro bimbi e sono dei veri pronto soccorso.
- Ipeca 9CH: per la nausea e il vomito, che non migliora vomitando, caratterizzato dalla presenza di abbondante muco chiaro
- Sepia 9CH: per la nausea gravidica accompagnata dal disgusto per gli odori della cucina
- Arsenicum album 9CH: per le diarree acquose e brucianti