Con il cambiamento demografico in atto e un sempre più significativo invecchiamento della popolazione, l’invecchiamento in salute diventa una componente chiave tanto per assicurare un maggior livello di benessere e qualità della vita ai cittadini quanto per garantire sostenibilità ai sistemi sanitari in considerazione di crescenti bisogni di salute.
Le tre aree di collaborazione
La collaborazione tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità va proprio in questa direzione: il Memorandum of Understanding siglato individua, in particolare tre aree di collaborazione.
Innanzitutto, la collaborazione è finalizzata allo sviluppo di standard nell’assistenza a lungo termine per migliorare la progettazione e l’organizzazione di una assistenza continua per le persone più anziane, con un focus particolare per quelle che vivono con disturbi cognitivi; quindi punta all’analisi e alla sistematizzazione della letteratura scientifica disponibile sulle tematiche emergenti relative all’invecchiamento in salute, per prioritizzare e guidare gli interventi e, infine, allo sviluppo di materiali per affrontare le diversità socioculturali nell’approccio all’assistenza alle persone anziane.
Trasformare il mondo in un posto migliore in cui invecchiare
«Questo MoU è allineato con il decennio delle Nazioni Unite sull’invecchiamento in buona salute, una collaborazione globale, coordinata dall’OMS, che ha l’obiettivo di trasformare il mondo in un posto migliore per invecchiare attraverso il coinvolgimento di governi, società civile, organizzazioni internazionali, professionisti, istituzioni accademiche, media e settore privato» ha sostenuto Anshu Banerjee, Who Director of the Department of Maternal, Newborn, Child and Adolescent Health and Ageing.