Il dolore cronico interessa nel nostro Paese oltre 10 milioni di italiani – in maggioranza donne (60%) – costretti a convivere con una condizione debilitante sovente senza ricevere cure appropriate.
Il nuovo manifesto sul dolore
Per far fronte a questa situazione, nell’intento di promuovere una maggiore consapevolezza sul dolore cronico come vera e propria malattia e diffondere una presa in carico puntuale e tempestiva, è stato promosso un “Nuovo manifesto sul dolore”, a 15 anni dall’approvazione della Legge n.38/2010 che ha sancito il diritto all’accesso alla terapia del dolore. Una legge che tuttavia, pur avendo sancito il diritto dei pazienti a non soffrire, non trova ancora una omogenea applicazione.
Frutto di un’alleanza di società scientifiche, professionisti sanitari, associazioni di pazienti e cittadini, il Manifesto, presentato a Roma lo scorso 25 febbraio nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, è stato sottoscritto da: l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore – AISD, FederDolore, Fondazione ISAL, Società Italiana di Medicina Generale – SIMG, Cittadinanzattiva, Fondazione ONDA ETS e Federfarma, in virtù del ruolo chiave della farmacia nell’orientamento dei cittadini ai centri specialistici e nel monitoraggio sull’utilizzo dei farmaci.
I punti chiave
Il Manifesto annovera, tra le priorità d’azione:
- il miglioramento dei percorsi di diagnosi cura e riabilitazione dei pazienti attraverso una corretta informazione e sensibilizzazione sulla condizione e sulle effettive possibilità di curarla;
- garantire programmi di formazione continua e aggiornata del personale socio-sanitario, dal momento che il dolore cronico rappresenta una delle principali sfide della medicina interna;
- potenziare le reti di terapia del dolore, anche attraverso un maggiore coinvolgimento della medicina di prossimità.
Il ruolo cruciale delle farmacie
Le farmacie rappresentano un punto di snodo centrale anche in questo ambito. Del resto, ogni giorno entrano nelle oltre 20mila farmacie distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, “quasi 4 milioni di cittadini, soprattutto donne, che sono le più colpite da dolore” ha sottolineato Paolo Betto, responsabile dei rapporti istituzionali e vicedirettore di Federfarma.
Betto ha poi proseguito: “I farmacisti possono orientare i cittadini verso i centri specialistici, nonché condurre attività di monitoraggio del corretto utilizzo dei farmaci. Accanto a questo, sono importanti anche il rapporto con il medico e lo scambio di informazioni tra professionisti sanitari”. Senza dimenticare le preparazioni magistrali realizzate in farmacia dietro prescrizione medica che consentono di calibrare i dosaggi a seconda delle specifiche esigenze dei pazienti.
A enfatizzare il ruolo cruciale della farmacia nella presa in carico dei pazienti con dolore cronico anche il vicepresidente e Assessore al Bilancio della regione Lombardia, Marco Alparone, che si è soffermato sul ruolo del farmacista nell’aderenza alla terapia, impattando così in modo decisivo anche sul peso economico di questa patologia che produce oneri complessivi a carico dello Stato pari a 32miliardi di euro, tra costi diretti e indiretti.