Presentata a Roma, presso la sede Mo.V.I. (Movimento italiano di Volontariato) del Municipio XII, la partnership di Banca delle Visite, una realtà nata per garantire visite mediche ai meno abbienti che non possono attendere i tempi del Ssn, con Farmacap. Grazie a questo partenariato l’iniziativa verrà diffusa nella Capitale attraverso le 45 farmacie comunali Farmacap che metteranno a disposizione dei cittadini materiale informativo e supporto da parte degli operatori
Attraverso la trasposizione in ambito sanitario del “caffè sospeso” tipicamente partenopeo, nel 2017 è nata Banca delle Visite, un progetto solidale che nel giro di pochi anni ha offerto visite gratuite a coloro che, frenati da liste di attesa troppo lunghe all’interno del Sistema sanitario nazionale, non erano in grado di affrontare i costi di un consulto o di un esame privato.
Negli ultimi anni, l’aumento della distanza sociale, così come la crescita di situazioni di forte indigenza, ha accresciuto la necessità di queste iniziative. «Banca delle Visite nasce infatti dalle esigenze delle persone – ha enfatizzato Michela Dominicis, presidente della Fondazione Banca delle Visite nel corso della presentazione del 12 giugno scorso presso la sede Mo.V.I. del XII Municipio, a Roma, ricordando che, sono sempre più numerosi gli italiani che rinunciano alle cure.
Nonostante si possa contare su uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, i cittadini si scontrano spesso con lunghissime liste da attesa, aggirabili solo ricorrendo al privato, una scelta preclusa a chi vive in condizioni di fragilità economica. È qui che entra in campo ‘Banca delle Visite’.
Banca delle visite: requisiti, donazioni, supporto
Possono rivolgersi a Banca delle visite tutti coloro che hanno un ISEE inferiore ai 12 mila euro, un familiare disabile a carico, genitori single, soggetti che hanno perso il lavoro. Dal sito è possibile sia donare, specificando il tipo di visita o di esame che si sceglie di lasciare “sospeso”, sia chiedere aiuto.
Il progetto è coadiuvato da una rete territoriale solidale fatta di centri medici o professionisti che mettono a disposizione “pacchetti di visite”, di Comuni e Municipi che, aderendo, coinvolgono farmacie, associazioni e tutte le realtà sociali che contribuiscono ad una rete di welfare territoriale.
L’aiuto offerto è trasversale a tutte le fasce d’età e a tutte le tipologie di intervento. Giusto per fornire alcuni dati, nel corso del 2022 sono state donate 930 visite, con un incremento enorme rispetto alle sole 100 del 2021; nei primi 5 mesi del 2023 il numero ha superato le 1.100.
Da quest’anno l’iniziativa è stata estesa, con la creazione di Banca delle Visite Pet, patrocinata dall’Enpa (Ente nazionale protezione animali), che intende aiutare le persone con difficoltà economiche che necessitano di visite ed esami veterinari per il proprio pet.
La partnership con Farmacap
Farmacap, l’Azienda Speciale Farmasociosanitaria Capitolina istituita nel 1997, è presente nei luoghi del disagio e nelle aree in cui le problematiche sociali sono più stringenti. Soprattutto in una grande città, dove solitudine e distanza sociale sono più marcate: non a caso, delle oltre 1.000 visite donate nel 2023, circa 500 hanno interessato l’area della Capitale.
La partnership di Banca delle Visite con Farmacap, e con le sue 45 farmacie capitoline, mira a far conoscere l’iniziativa mettendo a disposizione materiale informativo e supporto da parte degli operatori in merito alla possibilità di usufruire di visite ed esami clinici gratuiti.
«La svolta della farmacia si è sostanziata durante la pandemia mettendo in evidenza come in farmacia “chi bussa trova aperto” per qualsivoglia esigenza» ha enfatizzato Enrico Cellentani, presidente del CDA di Farmacap. Da sempre le farmacie sono anche importanti ‘sentinelle’ del disagio e questa collaborazione enfatizza questo loro ruolo e la propensione sociale del presidio.
Come spesso avviene, è stato ricordato in chiusura, «il mondo del non profit interviene colmando le criticità del nostro sistema sociale, compiendo, ad un tempo, opera di sensibilizzazione e mettendo in campo professionalità e competenze accanto alla solidarietà ed alla capacità di “donare”».