Il mercato degli integratori per sportivi in Italia (dati degli ultimi 12 mesi) vale 80,2 milioni di euro con un trend  in decrescita e una penetrazione sempre maggiore del canale online. Un competitor per le farmacie che cresce anno dopo anno. Essere competenti, informati, preparati per trasmettere informazioni utili ai clienti così da risolvere i loro problemi e diventare un punto di riferimento. In una parola: fidelizzare, questa la chiave per affrontare la situazione.

Questa è la sintesi dell’incontro dedicato a “Nutraceutica e sport” a cura di Cosmofarma insieme a SINut, SInseb e @InCasoDi, ovvero Francesco Garruba e Eugenio Genesi. Questi ultimi sono farmacisti, ma si presentano e lavorano anche nella veste di divulgatori in presenza dietro il banco e sul web con un blog e su tutte le piattaforme social dove comunicano e divulgano i legami tra integratori e attività sportiva. Investimento sul web che fa aumentare la reputazione e potenzia questo segmento di mercato.

Camice bianco e voce social

Oltre all’autorevolezza del camice bianco conta anche il tono di voce, studiato per il web e per coinvolgere follower e clienti in consulenze affidabili, oltre che guidarli all’acquisto consapevole.

Si parte dalla farmacia, ma i due giovani confermano la necessità di una forte presenza virtuale perché dalle vaste praterie immateriali arrivano le insidie maggiori.

I numeri del mercato

 Valentina Pagani di IQVIA Italy (Associate Director, Client Services, Retail & CH Offering) ha fornito alcuni dati.

Partiamo dallo scenario macro a livello globale: 32,5 miliardi di euro il giro d’affari totale (dati annui rilevati fino a febbraio 2025).

La parte del leone è rappresentata dal mondo farmacia: farmacia rx (15,1 miliardi) e farmacia commerciale (12,3).  Quote minori per la Gdo (2,9), e-commerce (1,1) e parafarmacie (1 miliardo).  La quota delle vendite online è di nicchia, ma bisogna leggere la tendenza con aumenti a doppia cifra negli ultimi anni: nel 2023  +21,9 % e +14% nel 2024.

 

Puntare sulla competenze

È necessario conoscere il tema per fidelizzare i clienti. Non è semplice quando gli utenti arrivano in farmacia con nozioni trovate sul web e a volte provocando un contraddittorio non sempre piacevole.

È necessario studiare il fenomeno. La rotta è indicata da Luca Belli, vice presidente SInseb (Società Italiana Nutrizione, Sport e Benessere) che ha parlato delle tendenze attuali: “Oggi nutrizione e integrazione alimentare nello sport è un tema sempre più di maggiore interesse e assumono più rilevanza gli aspetti qualitativi”. Non c’è solo la richiesta di maggiore energia, l’utente è più preparato e “rispetto al passato si conosce maggiormente la necessità di una specifica attività sportiva”.

I consigli devono tenere conto di alcune variabili: disciplina sportiva fascia d’età e intensità della pratica. “Sappiamo che ci sono integratori che funzionano ma dobbiamo gestirli per i diversi soggetti” ha sottolineato Belli – Dobbiamo sempre pensare a chi abbiamo di fronte: c’è l’adolescente, l’atleta master oppure più semplicemente la persona che si deve tenere in forma”. Ad ognuno il suo integratore e la sua relativa dose di assunzione. “Per un ragazzo di 14 anni è necessario calibrare il carico idoneo”, diverso da quello di un atleta professionista.

Sul tema ha offerto  il suo contributo Arrigo F.G. Cicero, presidente SINut (Società Italiana di Nutraceutica) e professore in scienze dietetiche, che ha disegnato la mappa dei differenti utilizzatori degli integratori. “Esiste l’atleta, ma anche la mamma che chiede suggerimenti per il bambino che  inizia l’attività fisica  e qui il focus è duplice: i  pediatri che promuovono  l’attività fisica e la mamma che vede stanco il figlio”.

L’approccio deve essere diverso perchè  “un conto è lo sportivo controllato e seguito,  un altro il bimbo lasciato correre. Si deve intervenire con  presidi adeguati alle diverse esigenze – spiega Cicero – Pensiamo anche al cinquantenne che inizia a fare attività fisica”.

C’è il tema clienti, c’è il tema medici. “Sono miei colleghi e lavoro sulla loro formazione perché spesso non hanno studiato questa materia”. Il problema è complesso e si mitiga la conoscenza distorta derivata dalla navigazione sul web investendo in formazione di medici e farmacisti che come dimostra l’esperienza di @InCasoDi possono diventare un punto di riferimento per atleti, sportivi dilettanti e persone in cerca di benessere attraverso la divulgazione.

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