Gli integratori alimentari sono sempre più diffusi quale strumento complementare al farmaco per prevenire l’insorgenza di molte malattie: una review scientifica che ha esaminato il ruolo, le evidenze di letteratura e le nuove frontiere a supporto dell’integrazione alimentare è stata presentata da Integratori Italia, un’iniziativa dell’Associazione italiana delle industrie di prodotti alimentari (AIIPA) che fa parte di Confindustria, con l’intervento degli esperti che vi hanno partecipato.
Il documento prende in considerazione sia i principi funzionali che le diverse necessità di integrazione nel corso della vita, e fa riferimento alle principali tipologie di integratori: vitamine e minerali, estratti vegetali e probiotici, integratori per la salute e la bellezza della donna, per la salute cardiovascolare e il declino cognitivo. All’interno della review hanno trovato spazio anche le valutazioni sulla qualità e sicurezza degli integratori. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare quest’opera, che certamente non esaurisce un tema così ampio ma che costituisce un passo avanti per fare il punto e contribuire alla conoscenza scientifica sul ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita”, ha commentato il presidente di Integratori Italia, Alessandro Colombo.
Aiuti per la popolazione che invecchia
L’infiammazione silente, i processi perossidativi e l’efficienza mitocondriale sono tra i principali fattori che impattano sulla qualità dell’invecchiamento, un ineludibile processo fisiologico la cui gestione ottimale può aiutare a migliorare i costi sanitari legati al costante aumento dell’età media della popolazione italiana. Per contrastare l’infiammazione silente, che attiva in modo cronico i processi anti-infiammatori dell’organismo, “è utile una dieta antiinfiammatoria, con limitata assunzione di acidi grassi idrogenati, acidi grassi saturi e acidi grassi omega-6 (privilegiando quelli monoinsaturi come l’olio di oliva), una ridotta assunzione di zuccheri semplici e un incremento di carboidrati integrali. Utile anche l’integrazione a base di acido linolenico, cardiolipine e/o specifici fosfolipidi precursori delle cardiolipine, che si sta rivelando di estrema utilità a prevenire e riparare i danni mitocondriali”, ha sottolineato nel suo intervento Benvenuto Cestaro, direttore della Scuola di Specialità in Scienza dell’Alimentazione dell’Università degli Studi di Milano.
Lo stress ossidativo è un elemento importante che contribuisce all’invecchiamento delle funzioni cerebrali e al declino cognitivo. La salute dell’organo cerebrale è supportata da sostanza coinvolte nei suoi normali processi fisiologici, quali le vitamine, in particolare del gruppo B, gli acidi grassi omega 3, i fosfolipidi, la L-acetil carnitina (LAC). Le antocianine e le procianidine, le catechine, i flavanoli, il resveratrolo e la curcumina, le epicatechine e l’omotaurina sono sostanze “non nutrienti” che la review ha individuato per la capacità di ridurre il danno ossidativo, sostenere il normale tono dell’umore e migliorare le capacità mnemoniche.
Anche il rischio cardiovascolare aumenta col progredire dell’età: in questo caso è particoalrmente importante tenere sotto controllo i valori lipidici e del colesterolo, i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Tra gli integratori più adatti per queste necessità, la review indica i fitosteroli, gli integratori a base di riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina, i grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3.
La salute delle donne
Stress, alimentazione irregolare, scarsa attività fisica e fumo sono tra i principali fattori di rischio per la popolazione femminile, alle prese anche con le variazioni ormonali tipiche della menopausa. “Molto studi evidenziano una carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale che in età adulta”, ha affermato Vincenzo de Leo, dell’Università degli Studi di Siena, nel corso della presentazione della Review. In questi casi possono venire in auto gli integratori alimentari contenenti cannella per la dismenorrea, la vitamina B1 per alleviare i sintomi fisici e psichici della sindrome premestruale, i fitoestrogeni di origine vegetale in associazione a calcio, vitamina D, agnocasto o iperico per contrastare i sintomi neurovegetativi della menopausa. La lotta alla cellulite, invece, si può giovare di sostanze come la caffeina, il retinolo, il loto (Nelumbo nucifera) e la carnitina.
Probiotici per il benessere dell’intestino
I batteri intestinali sono un elemento su cui negli ultimi vent’anni si è sempre più sempre più focalizzato l’interesse delle aziende. “Pur a fronte dell’imponente quantità di ricerca e sviluppo svolta, allo stato dell’arte l’unico claim ammesso da EFSA è relativo all’azione idrolitica sul lattosio delle colture batteriche usate per produrre lo yogurt”, ha sottolineato Lorenzo Morelli, preside della facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’ Università di Piacenza. L’Autorità europea degli alimenti ha giudicato ammissibile la ricerca sui probiotici utilizzati per migliorare problemi gastro-intestinali, quali colon irritabile o le coliche gassose dei neonati, per aumentare le difese immunitarie contro agenti patogeni e la risposta agli allergeni.
Italia leader di qualità e sicurezza
Come sempre, anche nel campo degli integratori alimentari l’Italia si distingue per l’elevata qualità delle proprie produzioni e per la sicurezza che ne consegue. “La forza del sistema di sicurezza italiano per alimenti e integratori è diventato un riferimento per molti Paesi: la nostra organizzazione è basata su un modello ‘one health’ dove la visione è unitaria, quindi una sola salute che include tutta la catena alimentare, dal ciclo di vita di vegetali e animali arrivando all’uomo”, ha commentato Giancarlo Cravotto, dell’Università degli Studi di Torino.
La filiera alimentare è regolata, dal campo alla tavola del consumatore, dalla direttiva 2002/46/CE (recepita dal d.lgs. n. 169 del 21 maggio 2004), a cui si aggiungono l’impegno scientifico delle aziende produttrici e le attività di valutazione e verifica di EFSA. “I produttori di integratori alimentari in Italia vantano un elevato standard produttivo e un efficiente sistema di assicurazione della qualità, che li colloca ai primi posti in Europa. Non dimentichiamo infine che l’Italia è una tra le nazioni tecnologicamente più avanzate per lo sviluppo di protocolli di ‘green extraction’: selettivi, efficienti e a basso impatto ambientale”, ha aggiunto Cravotto.
Quando lo stile di vita non basta
Alla base della buona salute vi è sempre uno stile di vita sano, una dieta controllata e varia e il costante esercizio fisico: la moderna società, però, pone di frequente di fronte alla necessità di ritmi e modalità di esperire le varie attività quotidiane che mal si conciliano con uno stile di vita salutare. Ecco allora che l’integrazione alimentare entra in gioco per aiutare a supportare lo stato di benessere della persona. Secondo uno studio GfK Eurisko realizzato per Integratori Italia, 7 italiani su 10 hanno usato un integratore alimentare, e quattro persone su dieci desiderano ricevere consigli e notizie sui benefici per l’organismo, sui rischi e le controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi principi attivi. La prima fonte rimane il medico di famiglia (53%), seguito dagli specialisti e dai farmacisti (49%), che si collocano prima delle fonti web (40%). “Gli integratori possono rappresentare una valida e sicura opportunità per favorire l’assunzione ottimale di uno o più sostanze e il sostegno di funzioni fisiologiche, contribuendo anche alla prevenzione di fattori di rischio di malattia”, ha commentato Franca Marangoni, responsabile della ricerca della Nutrition Foundation of Italy.