Le farmacie a novembre aprono le porte alla prevenzione cardiovascolare. Stiamo parlando di una iniziativa molto ampia per tenere sotto controllo fattori di rischio attraverso un corretto stile di vita, che quest’anno arriva alla sesta edizione, con già all’attivo 140 mila screening cardiovascolari gratuiti effettuati e 35mila test di prevenzione svolti a novembre 2016. A portarla avanti è Apoteca Natura con il network di farmacie, in collaborazione con la Società italiana di Medicina Generale (SIMG), l’Associazione medici Diabetologi (AMD) e con il patrocinio della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI).
Lo screening
Il nome del progetto “Ci sta a cuore il tuo cuore”, fa capire subito il focus: prevenire le malattie cronico-degenerative di origine cardiovascolare. L’appuntamento è dall’1 al 30 novembre presso le farmacie Apoteca Natura distribuite in tutta Italia dove, previa prenotazione, verrà effettuato uno screening del paziente tramite la compilazione del Questionario Benessere Cardiovascolare che consentirà di:
- misurare la pressione arteriosa con screening della fibrillazione atriale atta a prevenire
l’ictus celebrale,
- misurare in autodiagnosi la colesterolemia totale con rilascio (solo agli individui tra i 40 e i 69 anni) della carta del rischio per la prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori,
- valutare la probabilità di sviluppare il diabete mellito di tipo 2 con il test FINDIRISC OMS.
“Ogni questionario richiede circa 20 minuti di tempo lavorativo del farmacista, spiega l’amministratore unico di Apoteca Natura Massimo Mercati, ma questo investimento (attualmente a carico di Apoteca Natura) porta comunque un ritorno alla farmacia stessa, che si propone sul territorio come punto di contatto per i cittadini”.
Cosa è emerso dai risultati degli anni passati
In collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma sono stati analizzati alcuni dati ottenuti dal campione di 35 mila persone che tra il 2014 e il 2016 hanno avuto accesso allo screening nelle farmacie. Quello che è emerso è che in seguito al contatto con il farmacista e con la campagna “Ci sta a cuore il tuo cuore” le persone hanno aumentato il consumo di frutta e verdura, dell’attività fisica e hanno ridotto il fumo. Inoltre è state registrata anche una riduzione della colesterolemia, i pazienti con valori sopra i 270 sono scesi a livelli inferiori a 240, e un aumento della terapia ipertensiva, oltre a una diminuzione della pressione arteriosa, soprattutto nei soggetti che mostravano un maggior rischio cardiovascolare. A conti fatti in tre anni sono evitati 200 eventi cardiovascolari.
La prevenzione in farmacia
Secondo Angelo Del Favero, direttore generale ISS “Questo è un esempio del valore della farmacia come presidio sanitario. Un luogo adatto per parlare di prevenzione e aiutare il cittadino ad avere un corretto stile di vita. La ricerca dimostra che anche con semplici misurazioni che non richiedono strumentazioni costose o specialisti dall’inizio, si può rintracciare la popolazione a rischio che può quindi poi essere indirizzata verso il percorso più opportuno”. Lo studio nasce proprio con l’obiettivo di dare concretezza alla parola prevenzione che troppo spesso viene percepita come un processo discontinuo. “La differenza reale si fa quando un progetto prevede una integrazione sistematica dei diversi attori: medici farmacisti e istituzioni; solo in questo modo si possono vedere gli effetti sociali ed economici che la prevenzione può avere”.
Importante la sinergia tra medici e farmacisti
Il focus centrale quando si parla di prevenzione è quello di creare una rete di servizi intorno al paziente. “I MMG vedono più donne, pazienti ad alto rischio e persone di livello culturale medio basso”. Spiega così Gerardo Medea, responsabile Nazionale Ricerca SIMG, che continua: “Il farmacista invece vede sempre in maggioranza donne, ma anche pazienti a basso-medio rischio di livello culturale più alto”. Unire le forze dei due specialisti potrebbe significare quindi poter raggiungere la popolazione in maniera capillare in pochissimo tempo. Tuttavia, denuncia Medea, “MMG e farmacisti parlano ancora poco di alcuni temi tra cui l’aderenza alle cure, l’appropriatezza prescrittiva e la valutazione del rischio”.