Federfarma chiede di prevedere, nell’ambito del Patto per la Salute, l’apertura di un tavolo istituzionale che coinvolga le Regioni e le categorie interessate alla definizione condivisa di una nuova metodologia di remunerazione
Si è aperta l’8 luglio a Roma la Maratona Patto Salute, una tre giorni durante la quale il Ministero della Salute chiama a esprimersi gli attori della sanità italiana, in vista della definizione del Patto per la Salute per il triennio 2019-2021.
Ieri sono state ricevute al Ministero le federazioni degli ordini professionali, le società scientifiche, le associazioni professionali, i sindacati. Il 9 luglio è il turno delle associazioni delle imprese del settore farmaceutico, dispositivi medici, ricerca e sviluppo, mentre le associazioni dei pazienti e l’attivismo civico sono convocati per il 10.
Federfarma alla Maratona Patto Salute
In occasione della partecipazione alla Maratona Patto Salute, Federfarma, rappresentata presso il Ministero dal segretario Roberto Tobia, ha emesso una nota stampa nella quale si legge che “è positivo che le bozze del Patto per la salute fin qui circolate contengano un esplicito riferimento alla Farmacia dei servizi quale modello utile per potenziare il servizio offerto ai cittadini. Tuttavia, in assenza di una riforma della remunerazione delle farmacie, ciò non basta a garantire un’elevata efficienza del servizio farmaceutico”.
Secondo Federfarma, “nuova remunerazione, nuova convenzione e definizione del ruolo della farmacia nella gestione del paziente cronico, in sinergia con gli altri operatori sanitari del territorio, a partire dai medici di medicina generale, sono elementi essenziali affinché la farmacia possa contribuire alla sostenibilità del sistema e al miglioramento del livello di assistenza garantito ai cittadini“.
La riforma della remunerazione non è più differibile
Federfama insiste sull’indifferibilità della riforma della remunerazione, oggi legata esclusivamente al prezzo del farmaco. “La riforma non è più differibile a causa del costante calo dei prezzi dei farmaci forniti dalle farmacie in regime di SSN. Il calo dei prezzi, infatti, determina la progressiva riduzione del margine sui farmaci SSN. Questo genera una situazione economica insostenibile per tutte le farmacie e in particolare le farmacie piccole e per quelle situate in zone disagiate, dove i farmaci SSN costituiscono la quota più importante del fatturato”, si legge ancora nel comunicato. “Una nuova remunerazione delle farmacie è necessaria anche per rendere competitiva e meno costosa la distribuzione in farmacia dei medicinali ad alto costo, che oggi vengono distribuiti direttamente da ospedali e ASL. Con grandi disagi per i cittadini, per i quali sarebbe certamente più comodo ritirare i farmaci nella farmacia sotto casa”. Federfarma chiede quindi di prevedere, nell’ambito del Patto per la salute, l’apertura di un tavolo istituzionale che coinvolga le Regioni e le categorie interessate alla definizione condivisa di una nuova metodologia di remunerazione.
Rinnovare la convenzione
Nell’ambito del Patto per la salute rientra anche il tema del rinnovo della convenzione. Sulla questione, Federfarma afferma che “è fondamentale anche ribadire l’impegno del Governo e delle Regioni con l’obiettivo di definire un nuovo ruolo della farmacia soprattutto per quanto riguarda la gestione dei malati cronici. Per migliorare l’assistenza è infatti necessario individuare in modo chiaro il ruolo della farmacia nelle varie fasi di gestione del paziente cronico sul territorio, dalle attività di prevenzione al monitoraggio delle cure, dal supporto al paziente nell’aderenza alla terapia alla partecipazione all’assistenza domiciliare”.