Per difendere gli utenti del web e dei social network dalle bufale online sulla salute, Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione), attraverso il proprio portale di informazione su salute e automedicazione responsabile, con schede approvate dai medici di medicina generale della Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), propone alcune regole per aiutare gli utenti della rete a difendersi dalle bufale online.
“La rete e i social media rappresentano una grande opportunità per diffondere informazioni corrette e attendibili su temi riguardanti la salute, ma non sempre il bisogno di informazione delle persone è accompagnato da una corretta conoscenza di questi temi” ha dichiarato Agnès Regnault, presidente dell’associazione, “il ruolo di Assosalute, come Associazione e attraverso il progetto Semplicemente Salute, è quello di parlare alle persone e non più ai consumatori, offrendo strumenti e contenuti certi, verificabili sostenuti da esperti del settore”.
Ecco alcune semplici regole da tenere a mente per difendersi dalle bufale online secondo Assosalute:
- Diffidare dalle soluzioni troppo semplici per problemi complessi: i miracoli in fatto di salute non esistono.
- Verificare la fonte delle informazioni: Chi parla? C’è piena trasparenza?
- Controllare se le informazioni riportate fanno riferimento all’opinione di un esperto o di un ente istituzionale o scientifico accreditato.
- Cercare conferme da più fonti ma diffidare delle informazioni copia e incolla.
- Come nella vita reale, non fidarsi del passaparola tramite i social network, ma chiedere sempre un parere al proprio medico o al farmacista di fiducia.
“Con il nostro portale abbiamo voluto offrire un’informazione col ‘bollino’, lo stesso che in modo trasparente contraddistingue i farmaci di automedicazione. Solo in un anno abbiamo raggiunto oltre 165mila persone che hanno visitato il nostro sito e 63,000 tramite Facebook a dimostrazione di come la rete offra una straordinaria opportunità per fare cultura sanitaria e aiutare i cittadini a gestire in modo autonomo i piccoli disturbi di salute”, ha concluso Agnès Regnault.