Secondo le linee guida AIPE (Associazione Italiana Preeclampsia) si dovrebbe ricorrere all’uso dell’acido acetilsalicilico nella prevenzione della preeclampsia solo nelle pazienti ad alto rischio ovvero con anamnesi ostetrica di preeclampsia a esordio precoce o severo. Il farmaco andrebbe assunto a una dose non inferiore a 100 mg\die e la terapia andrebbe iniziata prima della 20.ma settimana di gestazione, anzi il periodo migliore per iniziare con tale farmaco è stato individuato intorno alla 12.ma settimana.
Uno studio pubblicato sulla rivista Obstetrics & Gynecology ha esaminato 4 tipi di dosaggio dell’acido acetilsalicilico nella prevenzione della preeclampsia: nel lavoro di ricerca è stato sviluppato un modello decisionale dove, attraverso calcoli probabilistici, gli studiosi hanno valutato i vantaggi, anche da un punto di vista economico, dell’attuazione di questa profilassi.
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I modelli considerati sono stati (in termini di dosaggio di acido acetilsalicilico raccomandato) quello proposto dall’American College of Obstetricians and Gynecologist, quello dello US Preventive Services Task Force recommendations, la profilassi universale e nessuna profilassi. Proprio il modello di dosaggio proposto dalla US Preventive Services si è rivelato quello migliore per il raggiungimento dello scopo: secondo i dati dello studio il tasso di preeclampsia sarebbe del 4,18% senza l’attuazione di alcuna profilassi, del 4,17% con l’attuazione della profilassi proposta dall’American College of Obstetricians and Gynecologist e del 3,83% e del 3,81% applicando i modelli di dosaggio proposti rispettivamente, dallo US Preventive Service Task Force reccomendations e la profilassi universale.
Werner EF. et al. A Cost–Benefit Analysis of Low-Dose Aspirin Prophylaxis for the Prevention of Preeclampsia in the United States. Obstetrics & Gynecology: December 2015 – Volume 126 – Issue 6 – p 1242–1250
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