Assunta come integratore alimentare, la pappa reale migliora il rendimento fisico e intellettuale dell’individuo, rendendolo più resistente alla fatica, aumentando le sue capacità di difesa e integrando eventuali insufficienze nutrizionali. Si sfrutta, quindi, per le sue proprietà stimolanti, euforizzanti, rivitalizzanti oltre che per l’effetto anabolizzante. All’ingestione diretta ne consegue però una pressoché totale distruzione da parte dei succhi gastrici dello stomaco che sono acidi, pertanto l’orientamento preferenziale, per favorirne l’assorbimento, è quello di assumerla a digiuno per via sublinguale. A questa sostanza, sia pur impropriamente, è dato altresì il nome di gelatina, a causa dell’aspetto geloide e opaco del composto; reale, per il preponderante uso riservato all’ape regina allo stato larvale, che appunto si nutre di questa sostanza.
Le altre larve dell’alveare, invece, ricevono la pappa reale solo nei primi giorni di vita, in seguito sono alimentate a polline e miele. La pappa reale rappresenta il prodotto di secrezione delle ghiandole frontali delle api nutrici (le giovani api dai cinque ai quindici giorni di vita, non ancora atte alla bottinatura, le quali si nutrono di polline per la sua produzione). Nell’arco di due settimane, la quantità di pappa che l’ape nutrice produce, e poi depone nella cella reale, è calcolata attorno ai10 g. Poiché l’ape operaia vive poche settimane, mentre l’ape regina può raggiungere diversi anni di vita, ha dimensioni doppie rispetto all’ape operaia ed è feconda, l’uomo ha intravisto nella pappa reale un materiale nutritivo ed energetico di straordinario interesse e ciò spiega il continuo sviluppo delle tecniche di produzione e di raccolta della pappa reale. Fra le pratiche recenti dell’apicoltura, vi è anche la produzione massiva attraverso l’uso di cupolini predisposti con larve di 1-2 giorni in alveari orfani, da cui è cioè esclusa l’ape regina, i quali possono fornire circa 200-300 gdi pappa reale in un anno. Dopo alcuni giorni si estraggono i telaini con i cupolini e con varie tecniche si estrae la pappa reale depositata dalle api nei cupolini accettati e lavorati sino a formazione della cella reale.
Proprietà cosmetologiche
Veniamo ora alle proprietà generali e agli impieghi topici della pappa reale (INCI EU Royal jelly extract, l’estratto ottenuto dalla pappa reale). Per quel che riguarda l’uso percutaneo, le notizie relative all’uso dermatologico sono scarse e frammentarie: le segnalazioni riguardano cheratosi, forfora, seborrea e lupus eritematoso. Nonostante l’uso cosmetico sia molto contestato, data l’esiguità dei lavori pubblicati, è però molto diffuso. Si sostiene che la pappa reale stimoli il metabolismo cellulare epidermico, normalizzi la secrezione sebacea (acne), prevenga la senescenza cutanea (effetto antirughe), migliori l’idratazione e l’elasticità della pelle (azione antismagliature, rassodante, elasticizzante), stimoli la crescita dei capelli (in tal caso si può usare per frizioni sul cuoio capelluto per rinforzare i bulbi piliferi). E non mancano firme autorevoli in campo cosmetologico, che hanno sostenuto il valore della pappa come biocatalizzatore cutaneo. In definitiva, la pappa reale si introduce nei cosmetici per migliorare il trofismo cutaneo e contrastare i segni dell’invecchiamento.
Recenti studi sperimentali e clinici hanno dimostrato che la pappa reale possiede numerose proprietà come l’attività antibatterica, disinfettante, antinfiammatoria e antiossidante grazie ai composti polifenolici presenti, in particolare i flavonoidi, i quali essendo scavenger dei radicali liberi impediscono la perossidazione dei lipidi, inibiscono poi l’attività degli enzimi lipossigenasi e ciclossigenasi, e infine, diminuiscono la permeabilità e la fragilità capillare. Pare che l’acido grasso insaturo (l’acido 10-idrossi-2-decenoico) ritrovato in natura solo nella pappa reale, oltre ad avere un’azione antibatterica, svolga un ruolo interessante nel regolare le disfunzioni della barriera epidermica. In tal caso, si è constatato che un suo derivato sintetico attiva il processo di differenziazione dei cheratinociti in vitro, ripristina la funzione barriera e riduce l’infiammazione ex vivo e ristabilisce l’idratazione della pelle secca in vivo. Altri studi hanno confermato che la pappa reale, incrementa la produzione di collagene in maniera direttamente proporzionale alla dose, perciò protegge potenzialmente la pelle dal foto-invecchiamento indotto dagli Uvb, stimolando la produzione di collagene. Riduce, come se non bastasse, la sintesi di melanina tramite down-regulation della trascrizione dell’Rna messaggero della tirosinasi, perciò la pappa reale potrebbe essere proposta anche come nuovo agente schiarente per la pelle.
Formulazione cosmetica
Per l’impiego cosmetico della pappa reale, la questione fondamentale è mantenere integre nel formulato le sue proprietà. Il problema dell’inquinamento è certo il principale ostacolo alla realizzazione di tali prodotti, poiché i cosmetici non sono elaborati in ambiente sterile e l’aggiunta a essi di pappa reale mette in crisi il sistema di conservazione del cosmetico stesso. Aria, luce e calore la modificano poi profondamente anche dal punto di vista organolettico. La tecnica più idonea di conservazione per la pappa reale è la liofilizzazione, che consiste in un rapido congelamento seguito da un trattamento sotto vuoto in atmosfera di azoto, metodo che permette di ridurre in polvere la sostanza (INCI EU Royal jelly powder). Si ovvia a ciò conservando la pappa reale in piccoli contenitori di vetro scuro a 0-5°C. È stata tentata anche la miscelazione con il miele, un eccellente mezzo di conservazione, ma anche su questa tecnica i pareri sono discordanti; secondo taluni ricercatori una preventiva miscelazione con lattosio tenderebbe a ridurre rischi di inquinamento. Un’ulteriore e importante considerazione da fare è che la pappa reale, non solo si comporta da ideale terreno di coltura, ma sembra svolgere anche sui microrganismi una straordinaria azione favorente la riproduzione. Riguardo poi alle modalità di introduzione della sostanza nel formulato, si prevede l’aggiunta a temperatura non superiore ai 35°C, pena la sua denaturazione. Il cosmetico deve inoltre essere realizzato a pH compreso fra 4 e 4,5, a un pH superiore è più facile, infatti, un rapido inquinamento sia batterico sia fungino. Un ambiente a pH diverso è dannoso alla sua stabilità: così come il pH dello stomaco e la relativa attività enzimatica la inattivano, anche un pH superiore a 5 ne favorisce un rapido inquinamento microbico, con l’avvio di processi fermentativi e putrefattivi. Per una maggior stabilità nei cosmetici, alcuni cosmetologi consigliano di miscelarla con il 25% di embrioni d’api sterilizzati. Si possono, infine, citare i dati riportati in alcuni brevetti in cui i dosaggi vanno dallo 0,1 all’1%. In merito alla conservazione dei prodotti contenenti pappa reale, si sottolinea che non possono essere sottoposti a controllo termostatico (40-50°C) e lo stoccaggio deve avvenire in ambiente con temperatura non superiore a35°C.
Gemma Lunardi
Bibliografia
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