Presentati i dati dello studio Re-I-Mur che mettono in risalto l’importanza della figura del farmacista nei programmi di pharmaceutical care. Per Mandelli “ora è necessario tradurre in fatti pratici quanto evidenziato dalla ricerca”, come spiega in chiusura in questo servizio video realizzato durante la presentazione del progetto a Roma.
L’intervento del farmacista migliora l’aderenza ai trattamenti e determina risparmi per il Ssn. A dimostrarlo il progetto I-Mur della Fofi con il più vasto studio randomizzato e clusterizzato sulla pharmaceutical care – detto Re I-Mur – che ha coinvolto 216 farmacisti e 884 pazienti in 15 regioni. Lo studio, patrocinato dalla Fofi è stato condotto con la Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent ed è il primo condotto nel contesto della farmacia italiana.
Lo studio
L’indagine ha coinvolto 216 farmacisti e 884 pazienti (in rapporto 1:5) divisi in maniera randomizzata in due gruppi, A e B, sottoposti a tempi diversi all’I-Mur.
Cinque gli obiettivi principali dello studio che doveva indagare come end point primario la capacità del nuovo servizio professionale svolto dei farmacisti (ovvero I MUR, intervista sistematica e strutturata) di aumentare il controllo dell’asma. Tra gli end point secondari valutare se l’intervento del farmacista potesse riuscire a ottimizzare il consumo dei farmaci, migliorare l’aderenza terapeutica e valutare i problemi legati all’uso dei farmaci. I ricercatori hanno infine analizzato se le informazioni cliniche e statistiche ottenute dallo studio potessero essere tradotte anche in un riscontro economico per il Ssn. “Gli obiettivi dello studio sono stati tutti ampiamente soddisfatti”, ha spiegato Andrea Manfrin della Medway School of Pharmacy ai nostri microfoni. La percentuale di pazienti con asma controllata è aumentata dal 43,7% al 54,4% indicando un incremento del 25%”. Non solo, il Ssn potrebbe ottenere secondo le stime un ritorno del suo investimento per questo servizio che varia dal 44% al 395%.
Il futuro della professione del farmacista
“Ora è necessario tradurre in fatti pratici quanto evidenziato dalla ricerca Re-I-Mur”. Così Andrea Mandelli, presidente Fofi, durante la conferenza stampa in cui è stato presentato lo studio. “La Fofi è pronta a farlo, in particolare ora che una ricerca di questo calibro ha sottolineato che il farmacista italiano è in grado di erogare prestazioni professionali avanzate“. Quali saranno i prossimi passi che la Federazione affronterà? Lo ha spiegato Mandelli ai microfoni di Farmacianews.it.
Cos’è l’I MUR
La Medicine Use Review è la revisione dell’uso dei medicinali attraverso un’intervista strutturata in cui il farmacista si accerta se il paziente segua le indicazioni del medico o dimentichi di assumere medicinali, se incontri difficoltà, accusi effetti collaterali o se assuma altri farmaci che possano interferire con il meccanismo d’azione. In Uk questa prestazione è erogata dalle farmacie accreditate dal 2005.
Finalmente una ricerca utile sia ai pazienti che ai professionisti!
Se noi ci rendiamo utili nelle spiegazioni sulle modalità di assunzione della terapia prescritta è facile supporre che vi sia un beneficio sia individuale sia collettivo sulla resa terapeutica (qui lo hanno provato!).
L’importante che queste spiegazioni siano validate, personalizzate e condivise con il medico prescrittore.
Una mancanza nella nuova prescrizione elettronica è l’omissione della possibilità di corredare della posologia la prescrizione stessa, mettendo il farmacista nell’oggettiva impossibilità di ripetere (se occorre) e rafforzare le informazioni date al paziente dal medico.
Forse c’è bisogno di un cambio di mentalità della filiera sanitaria nel senso di lavorare in modo sinergico senza paura di prevaricazioni di ruolo.